Devo aver detto più di una volta che il pezzo di strada sino al Combal è particolarmente detestabile, quasi quanto quello tra Lavachey e l’ Arnouva in Val Ferret che pure ho percorso innumerevoli volte prima che asfaltassero la strada.
Eppure in alta stagione ti assoggetti volentieri alle limitazioni al traffico nelle valli, pensando che è giusto impedire il parcheggio selvaggio da parte di chi guida grosse auto, ma non ha la più pallida idea di come si guida in montagna. Però vivaddio , caro nuovo sindaco di Courmayeur, mettersi d’accordo con Savda o come si chiama ora, per un servizio efficiente, che non comporti un’ora di viaggio con trasbordo per fare dodici km…
Alla terza età come me ci avete pensato? E su dai, salire e scendere con la borsa e i nipotini , da un pullman da cinquanta posti, che li vedo sempre bene sul curvone alla partenza per il rifugio Bonatti…
Noi terza età ormai dobbiamo mantenere la seconda e la prima, a questo punto senza cadere e romperci fragili ossa importanti, quindi, un minimo di efficienza nella gestione dei trasporti non sarebbe male, se no le persone, sbarra o non sbarra, non saranno incentivati a lasciare a casa l’auto, oppure andranno altrove. Sull’ idea della seggiovia a scavalco della valle non commento, perché mi sono ripromessa di non mettere emoticon anche se qui ci vorrebbero proprio.
In ogni caso anche il nuovo ha bisogno di un po’ di freschezza. Lo scorso anno avevo rifatto una vecchia passeggiata
Quest’anno, sempre in un giorno di tempo incerto, sono tornata in Val Veny con la cuginanza al completo e l’itinerario dei casolari di Freney da Fior di Roccia al Purtud e ritorno ha un complemento che non lo scorso anno non avevo notato/ non sapevo che è stato realizzato un sentiero a lato della Dora, che permette di completare l’anello senza dover passare sulla provinciale in mezzo alle auto. Oltretutto ci sono panchine nuove da una parte e dall’altra e se si vuole si può anche prendere il sole. Una favola, sei km per tutto il giro, percorsi abbastanza a passo di carica. Fermandoci, io e Giamma, giusto il tempo per vedere e fotografare il Monzino che giocava a nascondino con le nuvole.