Lo so, è impossibile finirla con il lago di Garda, che è uno dei posti più belli che ci sono in Italia, (e ce ne sono… con questo non intendo dire che non ci siano posti belli al di sotto della linea gotica, figuriamoci – e può darsi, ma può darsi, che ne parli, tra un po’, dato che sono sempre in cerca di posti da esplorare e anche che , come dire, ho dei cerchi da chiudere- ma sono proprio nordica per indole e aspirazioni e quello che si trova da Torino a Trieste e un po’ più in là appaga pienamente la mia indole). Comunque, voglio finire di annoiarvi con il lago di Garda proponendovi un itinerario ciclopedonale che a me è molto piaciuto.
E a quanto sembra è anche un favorito della gente del posto.
Si parte da Santa Maria di Lugana, che è la frazione a valle della penisola di Sirmione, a fianco della chiesa di Santa Maria o della pasticceria La Fenice (a seconda se siete credenti i laici – ma un salto alla pasticceria lo farei, ci sono dolci davvero da paura…). In ogni caso, sono due punti di riferimento che difficilmente possono sfuggire. C’è anche un piccolo parcheggio dietro. L’itinerario è in parte asfaltato in parte sterrato, inizia immediatamente dopo il porticciolo e ed sul bordo del lago, dove è possibile ammirare le canne, innumerevoli uccelli e i cani che vanno a spasso – l’ho detto, è un itinerario favorito dalla gente del posto che ha bambini da far giocare e cani da portare fuori. C’è anche l’area sosta camper che costa 25 euro la notte (avere amiche camperiste che attaccano bottone con chiunque risulta sempre utile per fornirvi dati)
Per la verità non c’è molto da dire sull’itinerario in sè, se non che permette di avere molti interessanti scorci sul lago (ovviamente meglio se la giornata è limpida), ma che ed è l’unica cosa da segnalare , nonostante gli alberi è per lo più al sole, quindi meglio dedicarcisi nelle mezze stagioni. In compenso sui prati c’erano già persone in costume da bagno, quindi se fa troppo caldo potete sempre buttarvi.
Quello che è veramente interessante si trova alla fine del percorso nel tratto dedicato a Margherita H43e45rack (scusate, è passato qualcuno sulla tastiera, non contento di aver cercato di arrampicarsi sulla mia gamba). All’altezza di punta Grò, c’è l’ecomuseo Casa del Pescatore, che racconta, anche tramite un’esperienza audiovisiva coinvolgente, la vita dei pescatori del Garda, in un percorso storico, e anche ambientale, su un aspetto del lago che ignoravo, che non è ovviamente la pesca a scopo alimentare, ma anche l’allevamento e il ripopolamento delle specie pescate. Ci sono le barche, le rimesse, le chiuse e i piccoli canali dove le barche erano alloggiate. La casa del pescatore, un luogo esistente che è stato accuratamente restaurato presenta anche tutti gli elementi della quotidianità, barche, reti, attrezzi compresi. L’ingresso è gratuito, è aperto la domenica mattina, e vale da solo l’intera passeggiata.
