Alpslover per il sociale

Mentre nel resto del mondo le temperature del mese di novembre sono state più alte del normale con conseguenze imprevedibili (vedi il tornado nel Midwest negli Stati Uniti), qui da noi ha fatto freddo. Non tanto più del solito – mi riferisco al nord Italia, ovviamente – ma in effetti temperature consistentemente sotto zero la notte non si vedevano da un po’. In più, è nevicato: una nevicata vera, con la coltre che è rimasta, anche in città, congelata e sporchiccia come sempre: e ha imbiancato cospicuamente tutta la provincia e soprattutto le montagne nostre limitrofe (che nel natio Mandrognistan lo sono abbastanza).

Città poetica

Poiché siamo ormai nelle prossimità del Natale, vi elargisco gli ultimi consigli.

Intanto, due avvisi sparsi: per entrare nella maggior parte dei mercatini di Natale “classici”, cioè Trentino e Alto Adige, occorre essere muniti di Green Pass. A Innsbruck, dove tutto è rimasto chiuso per il lockdown che ha interessato l’Austria, gli stalli sono stati riaperti; non tuttavia quelli di cibo e bevande, almeno nella Citta vecchia (Altstadt), c’è una zona food and drinks sulla Marketplatz, e a Hungerburg. Bar, ristoranti e pasticcerie sono aperte, come prima, con il green pass rinforzato, che per noi italiani significa aver fatto la terza dose, o essere guariti dal Covid (e lo chiedono sempre, come ho sperimentato.) Però quando leggerete questo il governo potrebbe aver deciso altrimenti, e io, con tutto il rispetto, non posso star dietro anche a Draghi

In Piemonte ci sono mercatini ovunque, anche nel natio Mandrognistan, che non brilla per particolare originalità, ma se siete interessati all’arte, ci sono al momento tre mostre che vale la pena di vedere, e si trovano tutte e tre nel giro di pochi isolati. Alla Fondazione Cassa di Risparmio, a Palatium Vetus nella centralissima piazza della Libertà, ci sono due dipinti di Defendente Ferrari a confronto: un Sant’Agostino già presente nella quadreria, con un San Gregorio Magno in abiti papali di recente acquisizione; tra l’altro tutta la quadreria vale una visita come pure la sala del Broletto restaurata da Gae Aulenti. A Palazzo Cuttica, in via Parma, restiamo nell’ambito del Rinascimento Piemontese, con un’Ascensione di Filippo Crivelli per la chiesa di San Marco. Infine a palazzo Monferrato in via San Lorenzo, dall’11 dicembre 2021 al 13 marzo 2022 la mostra Alessandria il Novecento. Da Pellizza a Carrà una storia di artisti, curata da Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, nel cui comitato scientifico c’è la mia amica Chiara Lanzi, oltre a Roberto Livraghi che è il direttore del mueso ACdB, al terzo piano dello stesso Palazzo, che consiglio caldamente di visitare (notare, nel territorio ci sono ben due musei dedicati alla storia e alla cultura della bicicletta, questo e il Museo dei Campionissimi di Novi).

L’esposizione intende raccontare il contributo che artisti nati ad Alessandria e nella provincia diedero alla storia dell’arte italiana nel Novecento. La fioritura artistica del territorio, soprattutto nella prima metà del Novecento, legata a personaggi come Leonardo BistolfiGiuseppe Pellizza da VolpedoAngelo Morbelli e Carlo Carrà, individua una sorta di genius loci: dai protagonisti delle maggiori correnti artistiche del XX secolo (dal Simbolismo al Divisionismo, al Futurismo, alla Metafisica, alle avangiardie del Novecento) un vasto numero di artisti hanno operato attivamente nel corso del secolo nel territorio alessandrino. Di Pelizza vi ho raccontato moltissimo, in questi anni, non solo perché la mia amica Luisa ci abita in mezzo, alle strade di Pellizza, ma anche perché la mia amica Lia Giachero è nell’Associazione Pellizza , che coordina molte delle iniziative.

Di Bistolfi, se andate anche solo a Crea, potete ammirare una cappella dal deciso sapore simbolista, e a Casale diversi monumenti pubblici, in particolare il Monumento ai caduti vicino alla stazione), ma anche nel cimitero monumentale di Alessandria ci sono diversi suoi lavori (e anche una cappella di Portaluppi, naturalmente).

Quindi se non temete di scendere nel Bronx del Piemonte sud orientale, c’è pane per i vostri denti – e anche i Baci di Gallina, in via Vochieri, che in teoria da soli varrebbero il viaggio. (Ve l’ho detto, questo è Alpslover per il sociale)

Aggiornamento del 23 mattina – pare che l’Austria si avvii a un nuovo lockdown…

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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