
Più o meno un anno fa scrivevo cose ispirate (!!) da un certo traguardo anagrafico. Una settimana dopo, scappavo dalla Francia convinta di trovare le frontiere bloccate. Un eccesso di fiducia nelle capacità reattive del sistema, ma avrei dovuto imparare dalla storia che quando abbiamo cercato di invadere la Francia ci siamo bloccati a Mentone. Improbabile anche solo pensare a tanta alta efficienza.
Un anno dopo, il mio terrazzo è sempre senza tende, i gatti pretendono già di passarci sopra i pomeriggi, e a Nizza e Mentone come qui c’è ancora il lockdown, solo che adesso qui si chiama zona arancione, che si differenzia da quella rossa perchè ci sono i negozi aperti, e lì si chiama zona blu di attenzione ( in quest’anno mi sono abbonata alle notizie mattutine di France- info, che è un po’ come l’Ansa, ma con meno refusi, quindi so chi sta peggio tra qui e là)
In quest’anno ho imparato un sacco di cose, proprio nel momento in cui pensavi più o meno di avere già dato. Come dice giustamente una mia amica, per altro più giovane di me, non è che pensavamo a mettere i remi in barca, ma insomma, una serie di cose le davi per assodate. Invece no, abbiamo rivoluzionato, più o meno la nostra vita, io ho speso 90 euro per un abbonamento a una palestra di yoga online, e mi alleno religiosamente tre volte a settimana, ho imparato ad affrontare i cyber fascisti ( sì…) e ringrazio il cielo e i vertici dell’Istituto nazionale “Parri” se non mi sono toccati i banchi a rotelle, Ho imparato a far funzionare il mio computer a distanza, a lavorare da casa, ho scoperto che a casa lavoro molto di più di quello che faccio in ufficio, ma in ufficio non mi vengono i crampi causati dalla gatta che pretende di starmi in braccio, mentre mangio dormo e lavoro. Cinorosino è più discreto: stramazza davanti al computer e si addormenta, mentre Pipisita ha avuto un congruo numero di momenti di celebrità (mai come la signora che stirava durante la Summer School).
Ho imparato a calcolare su Maps me dove passano i confini regionali, quando mi tocca fare 90 km, perché potrei andare molto più vicino, ma sarei fuori regione, e nell’anno in cui c’era neve praticamente ovunque ho messo le racchette ai piedi una sola volta, perché il retro pensiero che ti si avvinghia è “se cado e mi faccio male con che coraggio vado al pronto soccorso?” ( e se ben ricordate, mi è accaduto di cadere nei momenti e nei modi più improbabili). Così, vi avverto, esauriti i racconti delle mie fughe pregresse, vi toccherà, come me, viaggiare con la mente. Oggi era l’ultimo sabato, poi di nuovo chiusi in gabbia (sono cambiati due governi, ma l’andazzo è sempre quello. Ovviamente sono andata in montagna, ovviamente mi sono assembrata con me stessa.)
Post scriptum serio. Dopo ottanta mila morti non abbiamo imparato niente. Il COVID ha colpito tantissime persone di mia conoscenza e parecchi in modo abbastanza grave, altri per fortuna meno. Nessuno (beh uno forse) è stato imprudente, tanti lavoravano nella scuola…io mi vaccinerei anche subito, potendo, invece i sessantenni sono in un limbo. Aprite le gabbie, per favore (anche se la mascherina mi sa che me la tengo anche dopo, così non mi prendo il raffreddore).