Come sapete ho percorso vari tracciati dei due sentieri Balcone di Chamonix, a varie riprese. Più il Petit Balcon Sud che quello Nord, per la verità, ma ho percorso il tratto più famoso, cioè quello dal Montenvers al Plan des Aiguilles, un po’ di tempo fa.
Questa volta ho deciso fare un sentiero che non ricordavo di aver percorso, e alla fine mi sono ritrovata su un sentiero balcone. Il sentiero era quello delle Sources de l’Arveyron, il torrente che si immette nell’Arve scivolando, o rotolando, dalle pendici del Dru e dalla Mer de Glace. In realtà il sentiero non arriva direttamente alla sorgente, ma ad un balcone panoramico con vista sul ghacciaio. Saltando direttamente alle conclusioni, il panorama non è così bello come poteva essere in passato e la causa, come potete immaginare, è la stessa, ossia il progressivo ritirarsi del ghiacciaio stesso verso il Montenvers a causa del riscaldamento globale. Non solo, in estate la vegetazione rende la vista ancora più problematica.
In ogni caso, l’itinerario parte da Tines, una frazione di Chamonix in cui hanno costruito delle abitazioni e un residence oggettivamente orrende, ma dove, lasciando l’auto nel solito slargo alla fine (erché non ho ancora capito se quello precedente è a disposizione del pubblico o no) ho trovato aperta la cappella di san Teodulo vescovo sodale di sant’Ambrogio ( e che mai in tutti questi anni ho trovato aperta). Una volta ammirato un bel ritratto tardo settecentesco del santo, bisogna tornare indietro, attraversare la strada, fare un primo tratto semiasfaltato in salita , seguendo le indicazioni e poi prendere il sentiero che dopo un altro tratto di salita porta sul Petit Balcon nord. Qui si rischia facilmente di perdersi, perché non ci sono più le indicazioni per le Sources, ma solo per Chamonix e per Le Levancher e le Chapeau, che sono le uniche da seguire. Si è comunque sul crinale morenico e si deve rimanere lì, sul sentiero in costante ma abbastanza comoda salita, e soprattutto all’ombra dei pini, il che consente di fermarsi o camminare senza dover cuocere al sole. Il primo belvedere , in realtà uno slargo nella foresta arriva dopo circa un’ora. Il sentiero risale risale ancora per un’altra oretta circa il costone della palestra di roccia. Poi mi sono persa definitivamente. Ricordavo che si doveva incontrare lo sterrato che proveniva da Le Levancher nei pressi del rifugio /chalet/buvette del Chateau e dopo un po’ di strada si arrivava al belvedere sul ghiacciaio. Ma dove ero io il sentiero pareva perdersi nel bosco. Quindi ho mangiato il mio panino e poi sono scesa a godermi un gelato a Chamonix.
Tasso di assembramento: 3,2. Una coppia e una signora che portava a spasso sul Balcon, per così dire, due bassotti.
Se le trovate, les Source, fatemi sapere.