Ieri ho fatto una cosa che nemmeno a trent’anni- e oggi infatti il mio muscolo stirato mi dava fastidio, ma anche lì, sarà una faccenda lunga. Ho fatto un tour del norditalia, che nemmeno la ventiquattrore di Le Mans, il tutto, naturalmente il giorno della Grande Nevicata.
Tappa numero 1 Milano Ticinese. Firma. Di cosa, venticinque lettori, lo saprete a suo tempo, ma tranquillizzatevi, non mi renderà ricca. Famosa, magari. Il tutto è durato talmente poco che la maggior parte della faccenda è stato l’andare e venire dal parcheggio di San Donato.
Tappa numero 2. Firmato il contratto (in realtà consegnato il contratto già firmato) e ridiscesa in viale Monte Nero, ho detto alla mia amica, che mi aveva aspettato in caffè di vicino, “E se andassimo ad Aosta?” – dove ancora e sino alle 19 si srotolava la millenaria Fiera di Sant’Orso “Sìiiii”. D’accordo, lei è peggio di me. Ci è andata bene che non essendo ancora l’ora di punta, non ci siamo impantanate nella mefitica tangenziale nord e in un paio d’ore, alla massima velocità che ricavo dalla Vecchia Megane con le gomme da neve, ci siamo parcheggiate all’inizio di Viale Battaglione Aosta, con ancora un’ora e mezza circa per fare un giro tra le bancarelle. In realtà, avevo già i miei agenti segreti che avevano scoperto tutto quello che c’era da scoprire (la Betta e suo marito c’erano stati il giorno prima, ma per qualche ragione non riusciamo mai ad andare insieme – in realtà perché i turni di Gianmarco non coincidono con i miei). Lo ammetto, io preferisco i giorni feriali…Lo so ai commercianti di Aosta piace di più il week end, ma noi che passeggiamo, vuoi mettere la libertà di passeggiare in libertà tra i banchi, chiacchierare con gli espositori, soffermarsi senza essere travolti dalla ressa. Ho avuto l’impressione che a Donnas ci fosse più gente, ma era domenica ed era una giornata luminosa e bellissima. Anche mercoledì lo era, ieri, in omaggio alla Grande Nevicata incipiente era molto più nuvoloso, anche se all’arrivo il sole al tramonto occhieggiava da sotto le nuvole. Comunque la mia Silvia è rimasta entusiasta, come a Donnas: ha comperato frutta di legno, l’uccellino di Sant’Orso, la gallina nel nido con pulcini e uova, un coniglietto. Io ho comperato un altro tatà gatto dal mio amico Rudy Mehr di Gressoney, che era come sempre in piazza Chanoux. Nelle foto, un po’ di artigiani che mi sono piaciuti. Il ciondolo, quest’anno un delizioso stambecco, era esaurito quasi ovunque. Non abbiamo fatto in tempo a fare un salto al padiglione gastronomico, ma ho trovato in piazza della Repubblica un formaggio di capra della Valle di Lanzo da urlo.
Tappa n.3 da Aosta a casa. Siamo partite alle sette e mezza, minuto più, minuto meno. Non faceva niente di particolare. A Nus ha iniziato a nevischiare, pioggia mista ad acqua, e ha continuato tranquillo sino a Casale. Da Casale ha iniziato a nevicare pesantemente, e l’autostrada cominciava a riempirsi di neve. Nulla di che, con le gomme da neve, ma probabilmente nel tratto appenninico sarà stato peggio. Avevamo l’idea di cenare da qualche parte, ma saggiamente (haha) abbiamo rinunciato.
Ecco il racconto per immagini di ieri ( non di Milano, perché il parcheggio di SanDonato e viale Monte Nero non sono nulla di che)
( foto di Elisabetta Merlo)