Giorno uno: allora signora, la frattura si è saldata perfettamente, vada casa e si tolga il tutore (l’ortopedico) Come scusi ? (io) sì , basta strapparlo via (l’infermiere) ??!!(io, scoraggiata). In ogni caso, sì, il tutore è venuto via facilmente .
E il braccio a ciondolare pesantissimo e inerte. Senza contare le piaghe da decubito rimaste sotto il tutore. Tagliare la carne da sola? Non scherziamo. Aprire la porta del frigo? Sì, si può fare. Lavarsi i denti? Sì, anche questo. Alzare il braccio? Esageruma nen. Tenere la posizione della panca? Fantascienza. Prendere il gatto in braccio? Sì picci. Ogni movimento, un dolore.
Ma. Se penso al mio gomito dieci anni fa, ho fatto più movimenti oggi che allora in un mese di fisioterapia. E se vedo domani la stessa fisioterapista di allora, scappo a gambe levate.
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Se la vita durasse soltanto poche ore, la felicità avrebbe dalla sua una manciata di minuti e la parte del leone sarebbe del dolore.
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