Tutta l’estate su una ringhiera

Lo scrittore piemontese DeMaistre, fratello di quello che era troppo reazionario persino per lo zar Alessandro I, ha passato un anno viaggiando intorno alla sua stanza, io posso ben raccontarvi che ho passato l’estate a ridipingere la ringhiera verso cortile a casa di Francesco, che è una goccia nel mare di quel che ci sarebbe da fare, ma è una goccia che posso gestire, o almeno così pensavo. In realtà, se facessi una giornata non stop probabilmente mi ammazzerei, ma finirei tutto e potrei dedicarmi ad altri incommensurabili lavori di concetto (stirare, lavare, cucire una borsa, andare da mia madre e lavare tutte le tende, lavare tutte le tende in corso Borsalino, lavare le due tende da mio marito – o per meglio dire lavare le uniche tende decenti e buttare via le altre due mangiucchiate dal gatto). In realtà più vado avanti a grattare più mi rendo conto che pulire e carteggiare lì non è sufficiente, avrei dovuto scrostare con … con che cosa? Probabilmente su quel balcone presto o tardi troverò dei fossili, perché ho scoperto che mia cognata che viene a fare i lavori a mio marito, no no, eh io soffro di vertigini, il balcone no. In più, perché le grane non vengono mai da sole, un po’ di vernice ha sporcato l’auto della signora Cinzia, la ragazza argentina che sta a pianterreno. Certo non fossi stata attenta… ma sono stata attenta considerato che i vicini di sotto, va beh meglio sorvolare sui vicini di sotto, sono quelli che avendo noi avuto una perdita, capita, noi abbiamo vfatto aggiustare, abbiamo pulito la macchia, loro per ritinteggiare il bagno ci hanno presentato un conto che io con la stessa cifra ho fatto dare il bianco in tutto corso Borsalino. Francesco è andato dall’avvocato e la cosa è morta lì. In ogni caso, mio marito che ha un grande talento per organizzare – avesse dato una pennellata… – ha telefonato a suo cugino, che è un grossista di olii combustibili, e pertanto alle sue dipendenze ha un meccanico, che a sua volta è fratello di un carrozziere. Alberto ha detto vieni che sistemiamo noi, così ieri io, la signora Cinzia, la vicina si chiama così e la macchina siamo andati nella Filanda a Castelceriolo (che sta sui libri di storia – la Filanda Giovenzana era una delle più grandi della zona) e alla fin fine, io, Cinzia e Vittorio il meccanico armati di cera e di olio di gomito abbiamo smacchiato il cofano della panda, mentre Alberto faceva il piacione, cosa che gli riesce benissimo.
Senza indorare la pillola, il commento del signor Vittorio è stato, testuali, chi è l’idiota che le ha conciato l’auto così. Adesso l’auto è ovviamente da lavare e lucidare e io pagherò ovviamente le spese e amen. Persino Picci ride.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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