Sono arrivata, anche questa volta, più o meno in zona cesarini, quanto a data del mese, e a questo punto sarà meglio che lo fissi sempre negli ultimi giorni del mese e mi faccia un nodo al dito virtuale.
Il Cognetti di cui parlo non è Le otto montagne di cui si è scritto molto, anche a proposito del film, e non è l’ultimo, La felicità del lupo, che ho ma non ho ancora letto. È un Cognetti intermedio, che però tocca dei temi che mi interessano.
Senza mai arrivare in cima parla dell’Himalaya, in particolare del Nepal del Dolpo e del Mustang, dove, anche se la via percorsa conduce sicuramente in alta quota, non ci sono gli Ottomila, non c’è la folla di turisti che vogliono gli Ottomila, e dove in generale è possibile essere soli con i propri pensieri se non soffri per l’altitudine e non sei concentrato sul prossimo passo da fare.
Un Himalaya in cui ci vuole una vera spedizione ( quella che in effetti ti paga uno sponsor importante o una rivista) e degli amici, e anche un cane ( Cognetti è un dogperson). Un posto dove incontrare persone e cercar di capire un mondo molto lontano dal nostro. Un Himalaya dove vorrei andare anch’io, ma ormai so che non ho più l’età per affrontare (Cognetti ha 18 anni meno di me) e quanto ai soldi, beh dovrei iniziare a risparmiare . Forse potrei chiedere al direttore di Oltre…

Foto di libro vero ecc e giochino per gatto (non lo avevo notato)