Sabato io e un’altra delle mie amiche camminanti abbiamo deciso di scapicollarci da qualche parte, per autoricompensarci di una settimana che già al momento in cui scrivo è stata già discretamente complicata.
Ma
Sabato e domenica ci sono anche le giornate del FAI, ed è possibile, anche in questo caso, unire l’utile al dilettevole, cioè andare in montagna. Naturalmente sul sito del Fai si possono trovare tutte le aperture e tutte le località (anche in Mandrognistan Ville). Io però volevo segnalarvi una possibilità di visita che riguarda il mio territorio e le montagne del mio territorio, specialmente l’Appennino, che è particolarmente bello in primavera, quando anche le possibilità essccursionistiche non sono troppo viziate dal caldo (la Lulù che lo scorso luglio si è fatta Vargo – Santuario della Madonna della Neve con quaranta e rotti gradi per poco ci lasciava le penne; io che la prima volta avevo fatto la stessa strada a fine agosto – con scorpacciata di fichi maturissimi per di più – mi ero però detta sin da subito “mai più in estate”. Poi su chi ha organizzato quell’escursione avrei molto da dire, ma tant’è.


Ecco qui, in val Borbera, ci sono tre luoghi da visitare, tutti e tre facilmente raggiungibili dal casello di Arquata – Vignole della A7. Lo ammetto, uno dei tre non lo conosco nemmeno io, ed è il Giardino Botanico Spina Rosa. A riprova del fatto che non conosciamo nemmeno il territorio in cui abitiamo.
Al Castello di Borgo Adorno invece si arriva dopo Pertuso (dopo le Strette, dopo il monumento alla Pinan Cichero) svoltando a sinistra dal distributore Tamoil. Dal castello, che è in cima al paese nelle giornate limpide si gode un incantevole panorama. E se siete in vena, c’è un bell’itinerario collinare che parte, a piedi, da Dernice.
Il vero, piccolo gioiello, che andrebbe conosciuto molto meglio è palazzo Spinola, che è sede, anche, del Comune di Rocchetta Ligure e del Museo della Resistenza e della Vita Sociale in Val Borbera “G.B.Lazagna” (ok, spoiler, l’Isral è uno degli enti patrocinatori del Museo, e quindi gioco, per così dire, in casa, ma come ho già detto più volte, quello che faccio per lavoro si incrocia sovente con le mie passioni extralavorative e questo lo ritengo un vero privilegio). Palazzo Spinola era una delle dimore estive della potentissima famiglia genovese e risale alla seconda metà del Seicento. Il museo è ospitato nelle stanze del mezzanino, che anticamente ospitavano la servitù; si possono visitare anche i saloni di rappresentanza e soprattutto l’imponente e monumentale atrio; per approfondire la storia di palazzo Spinola vi rimando alla pagina dell’Isral (che risale però a prima del riposizionamento delle sale) e al sito del Museo. E dopo la visita, vi raccomando di vagabondare per il paese e per i sentieri circostanti ( li trovate anche sul nostro sito, sul sito del museo, su Mapsme.