Facciamo che ero in silenzio elettorale, che stavo preparando nuovi e mirabolanti cammini – e questo è pure vero e ci è saltato sopra un impegno di lavoro che avevo felicemente rimosso, ops
In realtà, ovviamente, le cose stanno in modo molto più prosaico, ho scritto per lavoro, non ho ancora finito, e dovrei pure stirare – come vedete preferisco ancora scrivere questo blog che stirare, almeno sinchè la pila della roba nella cesta non comincerà a oscillare come la torre di Pisa. E in più è autunno. E in più ci sono state le elezioni, e siamo stati trombati (per di più, per molti aspetti, giustamente trombati). E in più sono arrivate un paio di bollette abbastanza cringe. Insomma, nulla di molto diverso da quello che succede pure a voi.
Per cui, dato che abbiamo avuto una campagna elettorale balneare, elezioni semibalneari e un governo autunnale, parliamo di spiagge.
Ho scoperto a mie spese che il ciottolo non piace al mio ginocchio, specie a quella parte cartilaginosa che è lì attaccata un po’ posticcia (al mio istruttore di pilates è appena partita proprio quella parte cartilaginosa lì e non era proprio felicissimo, a lezione, figuratevi se non sto attenta ora che ho il preventivo del dentista che aleggia forse su di me. Forse, perché anch’io devo fare ancora la TAC).
Comunque avevo l’intenzione di nuotare e ho nuotato pochissimo, perché il mare era sempre molto mosso, ho camminato poco sul bagnasciuga, perché mi dava fastidio il ciottolo, e mi ritrovavo alla sera con i dolori al ginocchio e non poteva che essere la spiaggia, perché camminando in altri contesti il ginocchio stava benissimo – due domeniche fa ho passato un’intera domenica sui tacchi senza fare un plissé. Quindi ho iniziato a notare le spiagge di Mentone.
Una delle cose che mi aveva attirato di Mentone originariamente era proprio la prevalenza di ciottoli, che la rende molto simile a Chiavari: tutte e due con i ciottoli grossi, i pietroni, li chiamava opportunamente mia madre. La spiaggia di sabbia che c’è a Mentone, in parte libera (Sablettes) in parte tutta attrezzata (il resto di Garavan) in realtà non mi piace, non per la sabbia, ma per il mare, che è il mare chiuso del porto, sempre tranquillissimo, certo, ma con il tempo ho imparato ad apprezzare il mare aperto e a non amare troppo il recinto degli scogli. Mentre facevo su e giù ho cominciato a notare le differenze. La plage du Fossan, che è quella vicina al museo Cocteau, ha sassi grossi, grossi gradini , ma l’acqua è più tranquilla perché dentro un’ansa, poi c’è la lunga plage du Casino, che è quella ho più frequentemente utilizzato, perché alla fine è in mezzo a tutto, e poi c’è quella Borrigo, subito dopo il Casino, che è misto sabbia e ciottoli, e ha un mare splendido, pulito, senza meduse (quelle le avevo beccate a suo tempo) e di solito con una grossa corrente.
Per carità, non si può avere tutto.

Da sapere: alle cinque cala il sipario, ossia il parapetto della passeggiata a mare mette in ombra la spiaggia. Lo sapevo? non lo sapevo (tecnicamente è la seconda volta che vado al mare a Mentone negli ultimi anni. Al mare non vuol dire in pieno inverno, vuol dire in spiaggia , a fare il bagno, insomma andare al mare). Però fare il bagno al tramonto non ha davvero prezzo.
Ah, l’acqua era ancora abbastanza calda, e in giro di gente ce n’era pochissima: da quel che ho capito la stagione finisce il 31 agosto o giù di lì, il che rafforza la mia convinzione che al mare bisogna andarci fuori stagione. Ho riscoperto il piacere di leggere, scrivere e fissare il vuoto facendo nulla: un vero relax
Ah, tutte queste spiagge sono assolutamente gratis, libere e belle sempre. Ma pure sulla Promenate a Nizza i tre quarti sono spiaggia libera, anche dalle parti del Negresco (infatti milioni di anni fa ho fatto il bagno anche a Nizza)