Stamattina sono arrivata in ufficio al pelo al pelo perché ho guardato, a casa, l’arrivo del Tor. Sì perché quest’anno il primo classificato, lo svizzero Jonas Russi (quello che lo scorso anno è arrivato secondo – vi ricordo come è andata qui) è comodamente arrivato a un’ora civile, le otto e mezza del mattino. Secondo quest’anno dovrebbe essere Simone Corsini (il “mio” Franco Collè quest’anno si è ritirato quasi subito per problemi ai tendini, e poi è rimasto a fare il tifo per Russi, con cui aveva corso sin quasi alla fine lo scorso anno).
Stamattina pioveva a Courma (è bruttino pure qui e io con grande sprezzo del pericolo sono venuta in bicicletta) e come al solito non c’erano le folle. Amen

A differenza di Collè lo scorso anno, Russi è molto più umano, ed è abbastanza distrutto (anche perché l’ultima nottata è stata abbastanza fredda e piovosa, dopo giorni in cui in fondovalle faceva decisamente caldo. E anche lui è arrivato a Malatrà aggrappato alle corde e alla voce delle guide che facevano strada.
Per altro è già partito il Tot Dret (ieri sera a Gressoney) e in giro ci sono gli ultramaratoneti del Tor des Glaciers, dove quest’anno il francese Raichon va in giro da solo, con dietro il “solito” Papi e l’inglese Tiaan Erwee, staccatissimi: poteter vederli anche quest’anno sul tracker: https://owaka.live/tor450-2022.
Ne avremo, come sempre sino a domani. Nel frattempo qui ha smesso di piovere e io sono tornata a casa senza bagnarmi.