Lo avevo detto lo scorso anno, a me il Tor fa scattare lo spirito di emulazione o se preferite quando trenta chili fa e soprattutto quaranta anni fa ( direi soprattutto quaranta anni fa) correvo agile come una gazzella verso Pian delle Stelle( chi bazzica Bardonecchia e dintorni sa dov’è e com’è )
Diciamo che è comunque nostalgia. Se mi rimettessi a correre partirebbe immediato il coro greco di maestra di pilates, chiropratico e no dottore nuovo no perché nemmeno mi conosce e nemmeno sono certa di volerlo tenere
Per altro, il mio originario allenatore credo corra ancora.
Comunque sono andata a Masone sabato scorso, domenica mi aspettava una bella riunione famigliare e non avevo voglia di andare troppo in giro, così pensando che avrei preso un po’ di sole e sgambato un po’, visto che il Tor des Glaciers era appena partito, sono andata a cercare l’itinerario per il passo della Frua.
Non l’ho trovato.
O meglio, ho fatto la prima parte del sentiero. Sono arrivata ad un gruppo di case, mi è venuto incontro un cane, un altro ha cominciato ad abbaiare e io mi sono confusa. In realtà il primo cane era amichevole e scodinzolante e abbiamo fatto subito amicizia, il secondo era nel recinto, ma di segnavia manco l’ombra. Ho chiesto a due signori che prendevano, il fresco ma nada.
L’idea era un nuovo itinerario da provare con la cuginanza nei nostri giri autunnali, ma dovrò fare un altro sopralluogo. Tempo freschetto.
