https://www.fieradisantorso.it/
Se volete andare alla Fiera di St. Orso, qui dovete andare… (anche a quella di Donnas, che si è non svolta precedentemente –https://www.fierasantorsodonnas.it/
L’ATELIER DES METIERS
Compatibilmente con le disposizioni Covid-19, nell’edizione 1021 fino a 84 artigiani professionisti in piazza Chanoux e in piazza Plouves. Negli stand è possibile trovare oggetti di ogni genere: capi di abbigliamento realizzati con tessuti tradizionali, sculture, mobili (dalle camere da letto alle cucine, dai bagni alle librerie), porte e vetri, complementi d’arredo, curiosità, suppellettili e molto altro. I materiali rispettano anch’essi la tradizione: legno principalmente, ma anche pietra, rame, ferro e così via.
IL PADIGLIONE ENOGASTRONOMICO
Ospita le aziende del settore agroalimentare della Valle d’Aosta che propongono le specialità della Valle d’Aosta. Tante le categorie rappresentate: i formaggi ed i prodotti lattiero-caseari in genere, le carni, i salumi, gli affettati, i prodotti dolciari e da forno e poi mieli, marmellate, frutta, verdura e naturalmente vini e liquori.
Nelr ispetto delle disposizioni Covid-19, nell’edizione 1021 le normali degustazioni di prodotti e bevande sono vietate ed è consentita soltanto la vendita dei prodotti.
In realtà, come potete leggere dai due paragrafi di comunicato stampa che ho fedelmente riprodotto, e che trovate sul sito, quella che non si fa è l’esposizione nelle strade, i banchetti e le degustazioni, i cori e la musica. Tutto quello che avrebbe reso la Fiera un fiume ininterrotto di persone per due giorni, perché quest’anno, in più, la fiera cadeva nel fine settimana, quando si sarebbero riversati in città turisti da tre regioni almeno e due stati. A vedere dalla diretta streaming sul sito, nel padiglione enogastronomico c’era un po’ di ressa, un po’ troppa per la situazione in cui ora ci troviamo ( e sui dati che le Regioni forniscono c’è decisamente da fare la tara…)

Ho cercato immagini della Fiera su vari siti e pagine Facebook come Valle D’Aosta nel Cuore, e piazza Chanoux stamattina, con le installazioni della fiera d’antan appariva abbastanza deserta. D’altra parte, anche il trofeo Mezzalama quest’anno non si farà, e si rimanda alla prossima edizione, tra due anni. E sulle Olimpiadi di Tokyo ancora non giurerei ( tra l’altro, se almeno per un anno potessimo sbarazzarci del Festival di Sanremo non sarebbe male). Non so se nel Medioevo con la peste e altre amenità ci si chiudeva tutti in casa: d’altra parte, non sapendo da che parte arrivava l’epidemia, e sapendo invece che se ti ammalavi avrei il cinquanta per cento di probabilità di cavartela, cioè o guarivi o morivi, non credo che uscire o stare facesse tanta differenza. Per i servi della gleba antichi e moderni non ne faceva nessuna.
Quindi in attesa di darci alla pazza gioia da lunedì, così non ci assembriamo nel fine settimana, non ci resta che coccolare i gatti e guardare la tv.
