Non sarebbe settembre senza

San Michele di Pagana

Che estate sarebbe senza il mare? Ora, lo so, state su un sito che si intitola A sentimental journey through the Alps e giustamente potreste pensare wtf? ( che se sapete l’inglese non devo tradurre, se non lo sapete non avete mai guardato una serie americana in vita vostra). Comunque è da luglio che la mia amica Lulù me lo ripeteva. Mentre stavamo andando in montagna, per dire. E questo è un paese di santi poeti, ma soprattutto navigatori, che ha affrontato serenamente la seconda ondata di Covid pur di andare al mare. Ora, al mare in agosto adesso non ci andrei nemmeno in situazioni normali e nemmeno se Briatore mi desse dei soldi di persona ( a quattro anni non potevo vivere senza la spiaggia e infatti in quei tempi felici facevamo un mese al mare e uno in montagna, grazie al fatto che i miei genitori avevano le ferie contemporaneamente); a settembre tuttavia si può ragionare; e così visto che Luisa non era riuscita ad andare al mare, quando io ero andata a godermi l’ultimo sole di Courmayeur, perché l’altra sua amica l’aveva lasciata a piedi all’ultimo momento – e si era pure sentita dire eh ma Antonella non è venuta, però, risentendosi non poco, perché , appunto da luglio avevo messo in chiaro che a settembre, se riuscivo ad avere le ferie (a proposito , grazie, le ho avute) sarei andata a camminare in montagna.

Comunque, passare un week end lungo al mare a settembre non è proprio una circostanza sfavorevole e ho lasciato che Lulù prenotasse un alloggio, la Cà d’Aristide, a San Michele di Pagana. Per chi conosce il Tigullio San Michele è nel mezzo: a esattamente venti minuti di strada a piedi puoi arrivare a Santa Margherita come a Rapallo. La Cà d’Aristide è a un minuto di strada dalla spiaggia, ha il cortile per parcheggiare dove stazionavano due gatti (Sono i gatti della casa, ci ha detto la vicina , e infatti avevano ciotole e pure la cuccia) e una bella terrazza. Io ho prospettato una serie di belle camminate per quando non saremmo state in spiaggia, e non ne abbiamo fatta nemmeno una, abbiamo camminato in lungo e in largo tra Rapallo , Santa e Chiavari, posti di cui ho un ricordo piacevolissimo dall’infanzia, in cui torno poco (ricordate che il basso Piemonte è rimasto immobilizzato dai lavori sull’A26 in modo tale che per far sessanta km ci volevano due ore), e che sono sempre felice di vedere, comunque siano ridotti – Rapallo, rispetto al passato, per dirla con la generalessa (una mia lontana parente Galanzino) che abitava dove c’è la fontana delle rane “è proprio giù”.

E poi, signori, lunedì mattina alle nove, in spiaggia c’eravamo noi, le anatre che si vedono in foto e i pesci (tanti – non ricordavo di aver nuotato in mezzo ai pesci, in mare, da anni, e non così vicino a riva). E nessuno. E l’acqua (nonostante il temporale della notte prima) non era nemmeno fredda.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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