La situazione del lago Miage, ogni anno, è oggetto di preoccupazione e un po’ di scaramanzia. Da sempre è soggetto ai capricci del ghiacciaio del Miage, ora un ghiacciaio cosiddetto “nero”, ossia ricoperto di detriti. Io non sono riuscita a salire quando sono andata a Courmayeur, ma ci sono andati i miei “inviati” ossia i cugini Elisabetta e Gianmarco Bazza. Questo è il risultato , come si vede dalle foto che mi hanno mandato
Se il torrente (la Dora di Veny) appare bene in salute, il lago quest’anno è molto più piccolo, senza la caratteristica forma a cuore che aveva mantenuto negli ultimi anni, ma con due pozze distinte. e uso il termine pozza non casualmente, perché davvero la superficie appare molto ridotta. Peggio sta andando al ghiacciaio di Pré de Bar, esattamente speculare (nel senso che chiude la val Ferret, come il bacino Combal -Miage chiude la val Veny). qui la lingua inferiore, che aveva la caratteristica forma circolare è quasi completamente scomparsa. Il bacino glaciale o quello che ne è rimasto è ormai solo nella parte duperiore. Ancora negli anni Novanta del secolo scorso, il nostro “gioco” preferito era andare a mettere le mani sul ghiacciaio, che si raggiungeva davvero con una semplice passeggiata. Non c’è davvero altro da dire.
Se non che i cambiamenti climatici stravolgono il paesaggio. E la mano dell’uomo non aiuta.