Viverone
Quando si dice prenderci gusto. La scorsa settimana, la mia amica Marisa ha detto, facciamo qualcosa. Facciamo qualcosa vuol dire , di solito, andiamo a camminare. Non so come mi è venuto in mente il lago di Viverone. A dire la verità, c’ero passata molti anni fa, con mia madre, in un giorno non particolarmente fortunato – pioveva. Poi, in effetti era stato per molto tempo una macchia blu a fianco dell’autostrada.
Ho provato a pianificare un itinerario sul sito del lago , ma alla fine abbiamo fatto una parte del Cammino 2, quello che dalla via Francigena porta al lago. Il lago è interessato dalle tappe sette e otto della via Francigena, e anche qui sono anni che ci si dice, facciamola, facciamone un pezzo, in provincia, in montagna a Siena, vattelapesca, e poi come sempre si fa prima a farlo che a dirlo, almeno in questo caso.
Non esite un sentiero che consenta di fare il giro completo del lago, ed è un peccato, probabilmente ci sono dei privato con accesso al lago che … se lo tengono. in ogni caso dal parcheggio appena fuori Roppolo al lago e poi sulla riva del lago tra cigni folaghe e altri uccelli, in mezzo a molti che si godevano il sole. Sì perché a 70 km dal natio Mandrognistan c’era il sole. E a parte qualche infante pericolosamente appollaiato sui nuovi modernissimi passeggini che strillava, tutti gli altri si divertivano.
Ci siamo fatte una decina di km senza accorgercene, in pianura, perfetto per una vecchia signora come me (Marisa è molto più giovane) e poi siamo andate a Ivrea, dove abbiamo visto tuta la città imbandierata e pronta per le battaglie di arance che ci saranno, domenica, lunedì e martedì prossimi – insomma il week end di carnevale
Non è la mia tazza di thè, ma fate voi .
Scusate se stasera sono meno brillante del solito, ma sono stanca morta e non sono la sola…