
Varna
È iniziata con le bollicine di Franciacorta, proseguita con il calore del lago di Garda (Peschiera per noi che le abbiamo studiate alle elementari è una delle fortezze del Quadrilatero, ma è molto più di questo), si è allungata in un pomeriggio troppo torrido di caldo e di traffico sulla statale del Brennero semideserta, in mezzo a castelli e paesini che altrimenti non si avrebbe la possibilità di incrociare – a Salorno Salurn si è in zona Teroldego, che è un rosso corposo che ha un retrogusto di frutti di bosco – ed è finalmente terminata sotto le stelle di Varna. Più tardi di così non potevamo partire, ma questo è il vero relax, dimenticarsi anche dell’orologio ( fatto, ma la nostra simpatica signora Karin ci ha aspettato) e assaporare il viaggio come una parte della vacanza in sé. Alle corte, ho passato una settimana intera a risolvere una serie di problemi che speravo di aver risolto, e a svuotare scatoloni con quaranta gradi ma sto cominciando a vedere la luce. Ah e ho dimenticato pure lo spazzolino da denti…o forse l’ho lasciato a Courmayeur . Tobia no, non lo abbiamo dimenticato. Ovviamente.