E così siamo andate a Parma. E’ stata complessivamente una bella esperienza, anche molto divertente, anche se dai risultati non omogenei. Lo stesso amministratore delegato, nel comunicato stampa finale, ha rimarcato la lieve flessione nel numero dei visitatori rispetto allo scorso anno (un più che rispettabile risultato di 30000 visitatori per tre giorni, in ogni caso).
Vediamo il positivo, innanzi tutto. Arrivarci è facile e ben segnalato, anche ( e proprio perché) dal casello la direzione non è proprio immediata. Se non ci siamo perse nemmeno una volta, vuol dire che il comune di Parma ha fatto il suo dovere. Accredito stampa rapido ed efficiente, fornito anche di parcheggio gratuito (Innsbruck dovrebbe davvero pensarci… ad aumentare i posti auto a disposizione di espositori e stampa – questi ultimi sono pari a zero); molti bar, ristoranti – ci mancherebbe – buoni e poco cari, bagni di specchiata pulizia, e anche luoghi in cui riposarsi. Espositori estremamente gentili ed entusiasti, con una menzione particolare all’assessora di un piccolo Comune del parco del Pollino, non solo perché Matera è capitale europea della cultura, ma perchè innamorata del suo territorio. Lo stesso per la zona di Volterra e Cecina. Non ero mai salita su un camper prima d’ora… lo so c’è sempre una prima volta e grazie a Luisa mi è quasi venuto voglia di comperarmene uno (va detto, aveva una competenza fin maggiore di quella di alcuni venditori)… se sopravvivo all’attacco di claustrofobia che quasi immediatamente mi prendeva entrando.
In negativo… E’ uno dei pochi eventi business to client del settore, quindi mi sarei aspettata una maggior presenza di operatori turistici istituzionali, che hanno tutto l’interesse per favorire un turismo di questo tipo, accessibile e di moderato impatto ambientale. A parte il mio territorio, tristemente assente dallo stand del Piemonte, pur molto ampio e ben fornito, molte regioni erano davvero in ordine sparso. Poco della Lombardia (solo la val Camonica) assente la Liguria e gran parte del Sud. Grande spazio, naturalmente all’Emilia, e alla zona di Parma. E poi… un po’ troppi piccoli espositori (tipo il venditore di coltelli, per intenderci), che in un evento del genere un po’ stonano
Poi, per carità io adoro guardare i ragazzini che arrampicano e /o corrono in bicicletta, specie se ragazze, perché so quanto sia difficile per il ciclismo femminile emergere a livello professionistico, nonostante il fatto che in Italia ci sono /siano state campionesse che hanno vinto veramente tutto. La mia ex studentessa Gaia Tortolina, professionista da due anni, ha dovuto cercarsi una squadra belga per poter emergere.
Insomma, un evento che può ancora crescere molto (e ci spero davvero, perché ho tutte le intenzioni di tornare il prossimo anno)
tof (English Version)