Non che ovviamente io non ne abbia già un paio
. Anzi . Sono vive e vegete. E ho ancore le mie Tls ma quelle temo siano diventata corte. Sì perché il rappresentante austriaco delle Tubbs a Innsbruck mi ha spiegato che la faccenda del peso, che era quella da cui eravamo partiti all’inizio, serve per determinare la lunghezza della racchetta. Che è una cosa ovviamente logica, ma a cui non avevo mai pensato. Probabilmente se avessi capito un po’ di più la fisica ai tempi(ma ero troppo terrorizzata anche solo per parlare) me ne sarei resa conto subito.
Se ho capito bene ( perché con il mio tedesco, lost in translation mi fa un baffo ), per le mie escursioni sulle Alpi Occidentali, perché quello è, le racchette in alluminio vanno molto bene, ed esattamente per le ragioni secondo le quali il venditore di Alessandria sosteneva che invece le racchette in alluminio non vanno bene. Ossia il fatto che da noi ( a differenza del Canada o degli USA, dove il backcountry si fa dietro casa nel Wisconsin, per dire ) ci sono discese prolungate e rocce e radici affioranti. Molto affioranti, se si considerano le poche nevicate di questi anni. E la racchetta vuol la neve vera, e se provi ad avvicinarti alle piste battute per lo sci guai ( e meno male che ormai i più avveduti battono itinerari per racchette, magari a fianco dei percorsi di fondo. Comunque, l’alluminio regge meglio gli urti, e questo avrei dovuto saperlo, perché il mio primo paio di plasticose aveva preso una pietra di troppo. E ormai, i ramponi non sono più fusi nel telaio, ma rimuovibili ( questo però , temo, nei modelli che sono al di là della mia attuale portata. ) Diamine però, devo farmi furba. Perché la Ferragni sì e io no? Mica voglio le Manolo.