Racconto di Natale

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Ormai, visto che a forza di scrivere mi sento arrivata a Dickens, vi ammannirò un raccontìno di Natale, che in effetti continua le storie che raccontavo questa estate agli amici di radiopopolare. A metà ottobre la volontaria che ci aveva dato Patsy ci ha chiesto se volevamo un altro gatto, una femminuccia che viveva in strada in modo molto pericoloso, e che cercavano di prendere per sterilizzare. Ci abbiamo pensato su. Io l’avrei presa, perché l’idea di un gatto abbandonato mi faceva star male (c’è anche una micetta che gira per il nostro cortile e a cui il nostro signor Destro lascia le crocchette) La nostra principessa al solo sentir menzionare al telefono un altro gatto, e vi assicuro che è così, ha cominciato ad agitarsi, anzi ad agitarsi tantissimo. Finché abbiamo deciso che no, l’idea di aver due animali che litigavano per casa non ci entusiasmava. A questo punto entra in scena il cugino Itt, che essendo da solo si dice disposto ad adottare la gatta. Giriamo l’idea con entusiasmo alle volontarie. Che dopo due settimane ( e questo già avrebbe dovuto dieci qualcosa) riescono finalmente a catturare la bestiola e a sterilizzarla. Poi partono armate di tutto punto per la campagna con la gatta nel trasportino. La gatta appena liberata schizza via e va a nascondersi sotto un mobile. Parte una caccia al tesoro per ritrovarla. Nel frattempo io incontro al supermercato l’altro cugino che lavora con il cugino Itt, che si mostra molto scettico sulle possibilità di sopravvivenza della gatta. A me cominciano i sensi di colpa, e anche a Francesco. Intanto la gatta, che si chiama Milly, mangia e dorme in Santa pace, ma non si lascia prendere da nessuno e si dimostra molto poco adatta alla vita domestica. In più tutte le volontarie stanno dietro al cugino Itt, vuoi per controllare cosa fa, vuoi secondo me perché la buona parte di loro trova il cugino Itt, che è scapolo e benestante, molto simpatico.
Tre giorni dopo il suo arrivo, complice una porta lasciata aperta e il fatto che il cugino Itt, come molti albini, ha seri problemi di vista, la gatta scompare. Il cortile ė grande pieno di begli anfratti, e tanti gatti simpatici. Caccia al tesoro numero due, e noi sopraffatti dai sensi di colpa, cominciamo a raccontare a quelle brave donne un sacco di storie . Da notare che quando avevamo avuto Patsy, nessuno ci aveva detto una bel niente. Dopo aver passato una mezz’ora a raccontare proprio alla signora Angela una serie infinita di balle, ho cominciato a scantonare ogni volta che vedevo qualcuno ( Francesco che esce poco ha avuto meno problemi)
La piccola disgraziata intanto si faceva nuovi amici, trovava ogni giorno cibo e una bella cesta, si faceva vedere e insomma stava benone. Questo è andato avanti sino alla scorsa quando il tempo è diventato davvero invernale. Una bella mattina il cugino Itt l’ ha trovata al primo piano davanti alla porta, e lei è entrata come se niente fosse. Da allora non si è mai allontanata, nemmeno potendo, si siede sul divano con grazia quando il cugino Itt guarda la tv, ma non si fa prendere da nessuno. Stasera l’ho riaccompagnato a casa e me l’ha presentata: nel senso che ci siamo sdraiati tutti e due per guardare sotto il divano. Come lei mi ha visto, è scomparsa con uno scatto da centometrista. È bellissima, però, bianca con la testa e il dorso maculato.
I sensi di colpa sono scomparsi.
Morale ( controcorrente): far del bene a uomini e animali non è facile come il Vangelo vorrebbe ( ed è anche un sacco faticoso).

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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