Mi è sempre piaciuta la parola “orrido”. Ha un che di romantico. Evoca gole, acque ribollenti, sublime. L’orrido di Pré St. Didier della mia infanzia. Invece ho trovato degli orridi tranquilli in Val Formazza, tranquilli nel senso che in questa stagione il fondo di molti era quasi asciutto, un po’ melmoso, veramente, e si potevano attraversare interamente con il naso per aria per guardare le pareti. Sono gli orridi di Uriezzo, nei pressi di Baceno, in Val Formazza, che si raggiungono direttamente da un sentiero a fianco della parrocchiale di Baceno (un’occasione per visitarla se è aperta) e seguendo le indicazioni, che per la verità pur non essendo esattamente confuse, fanno fare un giro un po’ tortuoso, si raggiunge facilmente il primo orrido, quello Sud, che è anche il più bello, dove una scala metallica permette di raggiungere la parte superiore. Tornando sulla sterrata principale si incontrano subito dopo le marmitte dei giganti, delle grandi caldaie piene di acque verdine. Per un pomeriggio di prova – spalla va benissimo. C’era un tappeto di primule…
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