Non occorre essere nati in Mandrognistan per essere mandrogni

Sempre a proposito di questa estate strana… occhio, chi va in montagna – io ormai pochissimo – perché il tempo è quello che è. Almeno mio marito non potrà accusare me se in Austria il tempo sarà da schifo. Speriamo che i miei cari villeggianti di Courmayeur trovino buon tempo (ma ho idea che per chi è già lì ci sia poco da divertirsi, vero Ennio?)
Qui, le notizie non sono proprio buonissime. I sindacati vogliono costruire un nuovo teatro… con tutto il rispetto, ragazzi il sole vi ha dato alla testa? i soldi non ci sono (nonostante la pubblicità autocelebrativa del nostro sindaco 7m x otto), se ci fossero ci vorrebbero vent’anni a costruirlo, e nel frattempo chi ci lavora lo mandiamo a spasso? Al sindaco non interessa (infatti ha riconfermato Repetto e la Mancuso…che schifo) e se volesse bonificarlo realmente, basterebbe chiedere a Casale, dove le bonifiche le fanno da anni, senza pericolo e bene. Oops… Casale?! D’accordo che tutto il mondo è mandrogno: ad Asti non trovi un manifesto del festival Teatro e colline di Calamandrana (che quest’anno coincideva in parte con i concerti di Asti…), pensare che oltre che la stessa Provincia, condividono anche gli stessi sponsor… si sa i mandrogni girano (ai vari festival ho visto le solite facce nostrane), il silenzio della città è spettrale, ah no scusate, sono venuti i Pooh, con rispetto parlando mi facevano cagare quando avevo 15 anni, figuriamoci adesso che ne ho due volte venticinque. Ma con loro hanno fatto tutto l’incasso di Asti teatro e anche dei concerti. Davide Van de Sfroos lo puoi vedere gratis in giro ovunque (per carità, anche lui capitalizza, è in giro da vent’anni, va benone) Rafael Gualazzi chi? I Kataklo dopo l’ultimo spettacolo che ho visto non li voglio più vedere nemmeno se mi regalano loro il biglietto…Però ad Asti Stan Ridgeway dopo due ore di concerto gratis, davanti ad un pubblico che gli chiedeva The Big heat piuttosto che Mexican Radio , è stato un’ora a firmare autografi, chiacchierare ( e perché no, vendere un po’ di dischi, visto che ormai si autodistribuisce)
Almeno ci resta Fausto: il Macallé è aperto sino al 1 agosto (neanche nei tempi d’oro…)

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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