se è giovedì…

In realtà è giovedì, perché mercoledì avevo dimenticato, cioè rimosso, il dentista, l’uomo che ultimamente vedo più spesso. Ma all’Alpe Devero ci sono andata lo stesso ieri, armata di antiinfiammatori, sali minerali, antibiotici e una vera farmacia. L’intenzione di quest’anno, che coincide con il mio …compleanno è di scegliere, almeno sulle Alpi Occidentali, luoghi il più possibile nuovi. All’Alpe Devero, di cui avevo letto su vari siti e riviste, volevo andarci da gennaio, con le racchette da neve, ma a Goglio la strada mi era sembrata troppo ghiacciata persino per i miei quattro pneumatici da neve. E dopo aver attraversato le due gallerie a vivo e con un fondo bello sterrato prima di arrivare al parcheggio dell’Alpe (che si paga tre euro al giorno, e hanno ragione) sono stata contenta del giro sulle frazioni di Goglio che ho fatto quest’inverno. Quella è stata una giornata splendida, questa, a conti fatti, non tanto.
Prima di tutto, c’era troppa gente. Non che sia sbagliato, per anni ho camminato da sola in mezzo al nulla anche su itinerari in teoria battuti come il Giro del monte Bianco e a volte avevo l’impressione di essere l’unico sopravvissuto ad una catastrofe nucleare, però non avendo purtroppo figli nei confronti dei ragazzini vocianti oscillo tra due atteggiamenti contrapposti o struggente nostalgia o deciso fastidio. Giovedì era deciso fastidio. In più il tempo sulla piana era decissamente basso, come un accenno di temporale imminente (da calore) che poi non c’è stato; però ha rovinato in parte la giornata perché non mi sono azzardata a fare un giro troppo lungo. Dal parcheggio ho preso la pista bassa, sono risalita tranquillissimamente sino a Crampiolo e da lì alla diga, e ho costeggiato per un po’ l’invaso. Non si potrebbe nemmeno definire un’escursione, ma sapendo che giù il calore era rovente, va benissimo così. Al ritorno i pupi di varie età stavano salendo sul pulmino e mi sono ricordata di quando avevo l’età degli educatori – accompagnatori – boyscout e facevo le stesse cose…come ho potuto (farle allora? mah…forse avrei fatto meglio a non far troppo la brava ragazza). Ho trovato l’auto circondata da un gruppetto di pecore. Non si sono fatte accarezzare e non ho capito che ci facevano nel parcheggio. Dovrò dare all’Alpe Devero una seconda possibilità.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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