Torino città olimpica

Olimpica, nel senso che sembra accogliere con benevola indifferenza le folle (che adesso si assiepano per la Sindone, come quattro anni fa andavano alle Olimpiadi – ho già detto che quelle di Torino erano molto ma molto meglio di quelle canadesi? e non solo perché abbiamo preso più medaglie?) e di gente mercoledì, che era un giorno feriale, ce n’era davvero a pacchi, ovunque. Strano perchè chi come me ha un legame speciale con Torino (mi sono persino sembrati famigliari i maleodoranti treni da pendolari che ho preso) fatica a pensarla come ad un posto turistico, però mentre portavo in giro le mie alunne che erano state premiate, mi venivano in mente tanti bellissimi posti. E sedendomi accanto agli studenti pendolari che andavano avanti e indietro come avevo fatto io, helas mi sono sentita giovanissima – poi subito dopo vecchissima, doppio helas. La mole, le chiese in via Po, Palazzo Madama, Palazzo Reale e le sue varie appendici…adesso in vista dell’Unità italiana ci sono immagini dei protagonisti del risorgimento lungo i portici ci via Roma e via Po, da Don Bosco al caro Camillo, e persino la contesso di Castiglione, più un tot di gente che non ho mai sentito nemmeno nominare. L’atmosfera era così festosa, che sembrava di essere a Parigi…giuro

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camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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