D’accordo, potrei piangermi addosso sulle mie numerose disgrazie, e in effetti mi piacerebbe molto farlo. Ma no…
Mi sono ricordata di Silvestro, il gatto siamese che abitava nella stazione dei Carabineri di Courmayeur, ed era del maresciallo e di sua moglie, che non avevano figli, e quindi Silvestro, che come tutti i siamesi aveva molta personalità, era un po’ il loro bambino (io ne so qualcosa) Per la verità, Silvestro non era un gatto particolarmente viziato, non come la mia principessina, in ogni caso, anzi era un animale molto indipendente, che o dormiva acciambellato sullo zerbino, o passeggiava sui tetti circostanti. La stazione dei Carabinieri, allora era nel centro di Courmayeur, appena dietro la casa dei Salluard. Quando era normale che la Forza Pubblica si mescolava ai Signori, e i Signori suddetti, normalmente prendevano il fresco sulla panchina rossa che i Salluard tenevano a fianco della porta d’ingresso ( i Signori affittavano il primo e il secondo piano, noi che eravamo meno signori le mansarde, quelle da cui occhieggiava anche Silvestro a caccia di passeri, gli stagionali che lavoravano negli alberghi e nei risotranti il seminterrato, la distribuzione socio capitalistica funzionava così)
Chissà cosa penserebbe mio padre dei suv, lui che quando andava laggiù in montagna andava a prendere il latte dal pastore che lo portava giù da la Suche ai Salluard tutte le mattine (l’ho bevuto, anch’io, non bollito, non pastorizzato, e sono ancora qui)
In mancanza di Sivestro, pace all’anima sua, ecco la mia picci
poco montanina, ma molto riposante (lei come Silvestro dorme tutto il giorno. Dentro un armadio…)