Sintesi delle vacanze estive anche se non sono ancora finite

Ma è meglio essere in vacanza che dover tornare in ufficio prima del dovuto ( già l’ho fatto).

Sono in vacanza al mare. E sì non sono andata in montagna con Lulu come previsto, e l’ho offesa, questa volta molto più giustamente, tanto che , come dire, le porgo pubbliche scuse ( ma pure in privato). Non me la sono sentita, e se leggete da un po’ questo blog capirete anche aver rinunciato alla montagna, a qualunque montagna, vuol dire che la faccenda è seria. Il perché è scritto in un post precedente Qui, la parte delle lamentazioni, e come sapete non mi lamento mai troppo, perché nella scala di valori o meglio di disvalori di mio padre chi si lamentava stava tra i fascisti ( il massimo) e i disonesti, quindi al secondo posto.

Che sia andata al mare è una notiziona, non perché non vada mai al mare, ma perché di solito ci vado fuori stagione, a maggio/ giugno, o a settembre/ottobre – ricorderete forse che lo scorso anno avevo fatto il bagno a fine ottobre a Chiavari, non un buonissimo segno, e quest’ anno l’ho fatto a inizio maggio, e in entrambi i casi l’acqua era freddina ma accettabile. Al mare in agosto credo di esserci stata l’ultima volta e non in Italia tipo nel 1985, e a quell’epoca risale anche l’ultima volta che mi sono tuffata in acqua di sera, poi mi sono messa con uno che al mare non ci andava mai e addio.

E invece

Tutto è partito dal fatto che la cugina di mio marito ha avuto a sua disposizione un alloggio a Chiavari per tutto il mese di agosto. Ah allora vengo su un week end, e poi visto che nuotare mi fa bene, e da casa alla spiaggia , quella dei pescatori, sono cento metri scarsi e il sottopasso ha anche lo scivolo per disabili/ biciclette, non faccio nessuna fatica, insomma ho finito per far su e giù un po’ tutto il mese. Quando invece faccio della strada ( per andare in centro, o al venerdì al mercato) eh vedo che il mio tendine ha una scadenza in chilometraggio. Adesso però abbiamo scoperto che dietro casa passa la navetta gratuita che fa capolinea alla Torre Fara, siamo a posto (anatra zoppa, in disarmo e boomer: perfetto) Mia cugina ha portato diverse persone, l’atmosfera fa un po’ comune anni settanta e le giornate si articolano in colazione al bar del quartiere, spiaggia, pranzo, ore calde passate a leggere scrivere chiacchierare , spiaggia al tramonto sino a notte, magari mangiando la focaccia in spiaggia. La sera di ferragosto, quando in giro c’era gente tappatissima e ingioiellata, noi ci siamo trascinate in ciabatte col copricostume senza degnarli di uno sguardo, ancora con il capello umido e spettinato, insomma il contrario delle vacanze Instagrammabili. Insomma quasi un detox digitale.

La mattina di solito incontriamo il gruppo delle signore chiavaresi, di una certa età, che si vedono tutti i giorni, si mettono in acqua, rigorosamente con la testa fuori e una anche con il cappello e chiacchierano, di solito parlando male dei mariti, quelli vivi, che arrivano molto dopo ( quasi tutte si lamentano del fatto che non vogliono mai uscire) Se ne vanno quando arrivano le famiglie con bambini, a meno di non essere nonne on duty . Devo dire che a parte il week end di ferragosto in spiaggia rigorosamente libera non abbiamo mai avuto difficoltà a trovare posto. E se ti capita qualcosa – una bambina è stata colpita in viso da una medusa ( c’è ne sono, e nuotando facciamo ogni giorno lo slalom) il bagnino dello stabilimento balneare a fianco l’ha raggiunta in un secondo e riportata a riva. Per me l’unico vantaggio dello stabilimento è che non ci sono i bambini che giocano a palla, ma considerato che sto quasi sempre in acqua e al largo non mi danno particolarmente fastidio. Al largo, specie a sera, non c’è nessuno.

Plastica dimostrazione del “ non c’è nessuno”
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About alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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