E’ la settimana del TORX

E noi non ce lo facciamo mancare.

Ne parlo tutti gli anni o quasi (qui il 2021 e il 2022 ) ma in realtà lo seguo da parecchi anni – da quando ho sentito Giovanni Storti parlarne a “Ring!” l’ormai defunto festival di critica cinematografica (è risorto con un altro nome per fortuna e ci sarà anche quest’anno con Marco Bellocchio ospite d’onore).

Al Rifugio della Barma sono in testa Romain Olivier e Franco Collè, il terzo è fra il Coda e la Barma, e poi c’è il resto del mondo – ricordate dei1087 o giù di lì runners di quella che è, diciamolo, una delle corse più famose in assoluto, i potenziali vincitori sono una manciata, che arrivano di solito più o meno nella notte di mercoledì; tutti gli altri camminano per fare l’esperienza della vita o sono drogati di Tor come il giornalista Giorgio Macchiavello, che non ho idea di dove si trovi (trovato, viaggia intorno alla trecentesima posizione o giù di lì). La prima delle donne è un’inglese, Emma Stuart, quattordicesima, ma io seguo la fortissima padovana (valdostana? chissà) Lisa Borzani, che è ventiduesima (a metà pomeriggio, il gruppetto delle tre prima era a Perloz, quando Lisa usciva dalla base vita di Donnas).

Se andate qui e cliccate su un atleta a vostra scelta vi fanno vedere dove si trova.

Qui c’è anche la mappa:

(modificherò questo post durante la settimana per rendervi partecipi dei miei pensieri intanto che lavoro e finisco di dare il bianco al bagno – che almeno è un lavoro atletico)

Update di martedì: Lisa Borzani si è ritirata (la sfiga che porto a quelli/ quelle per cui tifo è leggendaria) e Franco Collè è al comando, ma lo dico sottovoce. I primi quattro, a giudicare dal tracker, sono piuttosto vicini e stanno saliscendendo verso Oyace. Le ragazze sono sempre quelle, al Tor des Glacier stanno andando a tutta (è quello celeste).

Giorgio Macchiavello è 372°: sta salendo, stando al tracker, verso il rifugio Coda, che è sopra Lillianes, ed è uno dei punti caldi del Tor (pure Collè detesta la salita al Coda che un’affare spaccaginocchia). I primi, ripeto sono a Oyace. Mi sbaglierò, ma domattina presto qualcuno arriva.

Mi correggo oltre Oyace

Update di mercoledì: Franco Collè è arrivato alle quattro del mattino e io dormivo zampetta zampetta con Cinorosino, e me lo sono perso, il secondo, Olivier, mentre stavo prendendo il caffè, più di tre ore dopo.

Facebbok Tor des Géants

Però guardatevi l’arrivo sul sito o su Facebook: vedrete un atleta abbastanza stravolto, provatissimo dopo la discesa da Malatrà, a riprova che in quel tipo di gare niente è scontato e averne vinte quattro non significa farla facile. Olivier è stato in testa per un bel po’ poi ha dovuto fermarsi e riposare, il terzo, il canadese Reynolds Galen, è appena arrivato, il quarto e il quinto sono ancora in giro…

Al Tor des Glaciers, Reichon va da solo…

Update di giovedì: E’ arrivato Raichon, le donne del Tor, il primo del Tot Dret, che è una roba di quelli che gli inglesi definiscono grueling: 12000 metri di dislivello tra Gressoney e Courmayeur, dove infatti sono più quelli che defungono per strada (metaforicamente parlando) che quelli che arrivano. Quest’anno più del 50%, più che al Tor des Glaciers, dove il discrimine è il tempo.

Arrivi: Sebastien Raichon (foto Facebook Tor des Géants)

Adesso, in tarda mattinata, ci sono i bambini dell’asilo di Courmayeur che si divertono sulla linea del traguardo. Tra l’altro è arrivato, non so più in quale delle tre, anche un insegnante del Liceo di Courmayeur: chissà se si è sbrigato per non perdersi il Collegio docenti o la riunione di dipartimento: conoscendo certi dirigenti non mi stupirei.

Nel frattempo stanno arrivando le “persone comune”, quelle che non hanno un team, ma mogli mariti papà mamma figli e nipoti che arrivano nei rifugi più raggiungibili e alle basi vita (sì ce li ha pure Collé, ma questa è tutta un’altra cosa) Tra l’altro, l’ignoto atleta giapponese che stavo guardando prima non deve essere proprio poverissimo per venir sin qui a gareggiare… chi non ha sponsor, nemmeno la cartoleria sotto casa, si paga tutto.

E questa è Enrica Demattei che ha vinto il Tot Dret femminile (sempre Facebook del Tor) – ho messo la foto per il simbolo del mondo Occitano e perché come dicevo il Tot dret è proprio tanta roba.

Ah, Macchiavello è ancora in giro, sempre intorno alla trecentesima posizione (lui dorme , di tanto in tanto, mentre gli extraterrestri nemmeno lo fanno), sta scendendo verso la Valpelline.

Ah il professore di Courmayeur è Gael Jeannet, ed è arrivato terzo al Tot Dret ieri sera alle 20, ed è stato festeggiato dai suoi studenti (il Collegio docenti ci sta tutto, direi)

Ultimo aggiornamento di lunedì : e così chi è arrivato è arrivato, chi non ce la fatta è tornato mestamente sui suoi passi. E ieri hanno premiato tutti i finisher. Se volete sapere com’è andata a Giorgio Macchiavello ecco qui il suo tweet o x o quel che è, che rimanda all’articolo per la Stampa Edizione di Aosta (non so se è a pagamento o no, ma se leggete online il quotidiano sabaudo lo potete trovare facilmente). Sette volte finisher è un bel record credo. Io correre non corro ormai più, ma nel week end ho macinato un po’ di km con Amica Giovane e vi racconterò (spoiler: ho accarezzato le marmotte, le mie ginocchia sono state zitte e l’acido lattico è andato via con una doccia calda e un bel massaggio di crema tonificante)

Avatar di Sconosciuto

About alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
Questa voce è stata pubblicata in attualità, Courmayeur, meteo, Uncategorized, Val d'Aosta e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.