Come sempre, un itinerario per il 25 aprile che unisce la storia e l’amore per la montagna.
Quest’anno restiamo nel torinese. Dove sono capitata per caso, cercando strade nuove da percorrere (cit. Robert Frost), in Val Germanasca. Come sempre, assolutamente a caso.
Volevo cominciare dalla Grande panchina della Val Germanasca a Pomaretto, che è praticamente attaccata a Perosa Argentina. Ho abbandonato l’auto davanti al municipio, ho attraversato la strada a fianco del convitto Valdese, e ho incrociato una garrula comitiva per cui ho cambiato immediatamente strada.
Percorrendo la strada asfaltata sono incappata in un cartello che diceva “Sentiero del Dahu” ( che potete seguire qui ) e l’ho imboccato. La prima tappa è alla borgata Pons.

Che fu oggetto di un rastrellamento con diverse uccisioni. Da lì ci sono indicazioni diverse. Io ho proseguito per la seconda borgata , Bout. Da cui sono scesa per la strada asfaltata scoprendo che arrivava proprio a fianco della famosa panchina
Ah, strada facendo ho pure incrociato una volpe.

La panchina si trova in mezzo alle ramie , le particolari legature delle viti; il comune ha favorito il reinpianto di vitigni autoctoni (il risultato, leggo non è ancora qualitativamente all’altezza ma il ritorno dei vitigni di montagna è sicuramente positivo) Vicino alla panchina c’era un ragazzo: un fratello praticamente, che aveva trovato il posto perfetto per starsene per i fatti suoi senza essere disturbato da nessuno, nemmeno da quelli che bevevano allegramente nel posto di degustazione in mezzo ai filari. Il paesaggio era bellissimo , il sole caldo, ho studiato bene bene il cartello con tutti gli itinerari e , insomma, ci tornerò.
Ah, quasi dimenticavo, buon 25 aprile