Suggerimento escursionistico a tasso di sovraffollamento zero

Go north!

No non mi sono ammattita, non più del solito, ma sono reduce da un pranzo di Pasqua buonissimo (ho contribuito anch’io) ma, come dire, oneroso sotto il profilo digestivo, ho appena scoperto che uno dei commensali ha la febbre a 40 (tranquilli per il covid ha già dato nel 2021) e domani mi tocca una grigliata a casa di sconosciuti a Trino Vercellese, che Fruttero e Lucentini sarebbero felicissimi di aver fatto proseliti. In più ho del lavoro da finire che non ne vuole sapere di finire ( sapete quando vi mancano quattro righe per terminare e proprio non ne vogliono sapere? Ho già buttato quattro diverse versioni di cazzate, e il direttore della rivista non mi ha telefonato oggi proprio perché è Pasqua e avrà santificato anche lui, se i bambini sono finalmente guariti dall’influenza ed è guarito lui. ) Ah e qualcuno mi ha rigato la macchina: ho santificato la Pasqua non augurando la morte a nessuno.

Detto questo, se siete arrivati sin qui, il suggerimento è: la Valsesia

Sai che novità.

Beh, sì, in realtà è un posto nuovo.

Sono andata a camminare con Amica giovane ( dovevamo andare questo sabato ma ha scoperto che si laurea a brevissimo -a Unito te lo dicono praticamente il giorno prima perché le buone consolidate abitudini non muoiono mai, anche ai miei tempi era così ). Ero un po’ titubante perché ero appena fuori dal periodo anatra zoppa, due settimane fa, e lei è una che marcia, e invece siamo andate benissimo insieme o forse lei ha avuto pietà della sua amica anziana.

Comunque siamo andate in Valsesia al rifugio Massera, due ore e rotti sopra Carcoforo, che è un paesino perfettamente instagrammabile, è molto famoso sui social. Non avevamo velleità di raggiungerlo, anche perché è chiuso e in ogni caso per quando siamo arrivati avremmo avuto bisogno comunque della frontale per tornare. In realtà siamo state fermate soltanto dalla neve, perché né io né lei avevamo ciaspole o ramponcini. Avete capito bene, c’era la neve e con le perturbazioni dell’ultimo periodo ci sarà ancora, siete avvertiti. Il sentiero parte dal centro sportivo, fa una prima rampa scomodissima di cemento, che immagino serva di supporto alle prime baite, e poi diventa finalmente sterrato e si inoltra nel bosco.

Sale blandamente sino all’Alpe Chignola e poi fa sul serio. La neve si presenta all’incirca tra i 1750 e i 1800 metri, la traccia era abbastanza visibile, ma avendo un solo paio di bastoncini, che avevo portato pro anatra zoppa, non ci siamo azzardate. Controllate attentamente il bollettino valanghe, perché sotto il risalto dopo l’alpe Chignola ci siamo prese una scarica di ghiaccio, e non siamo state velocissime a spostarci, ma per fortuna eravamo fuori traiettoria. Magari è stato un gruppo di caprioli a provocarla, perché in tutto il giorno non abbiamo visto anima viva se non a Carcoforo, ma appunto.

Dal pianoro innevato davanti alla cascatella occorre ancora salire tutto il risalto per ritrovarsi nell’anfiteatro da cui è visibile il rifugio e poi salirci, sin là.

Le due ore e mezza previste dal cartello direi che sono abbastanza precise, forse qualcosa in più ( noi siamo fotografe entrambe e in montagna ci andiamo per guardare il paesaggio)

Pubblicità

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
Questa voce è stata pubblicata in camminare, escursioni, montagna, Natura, Uncategorized, Valsesia e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.