A Cuneo ci vai (o meglio ci andavi) per fare il militare: ricordate la battuta di Totò << Sono un uomo di mondo, ho fatto il militare a Cuneo>>? E oggettivamente, per tante reclute che venivano spedite qui dagli antipodi dell’Italia doveva essere un bello shock culturale. Il fatto di essere stata una città di guarnigione è la sola cosa che Mandrognistan Ville e Cuneo hanno in comune, in effetti, anche se a Cuneo ci sono ancora gli alpini, oltre naturalmente aver fatto la propria grossa parte durante la guerra di Liberazione. Ah sì e tutte e due hanno un duomo neoclassico (Napoleone è passato anche di qui, non solo politicamnte ma anche come impostazione artistica – magari abbattendo chiese preesistenti)
A Cuneo ci sono le montagne e si vedono bene, specie nelle giornate limpide come quella in cui ci sono tornata… Passeggiando per la centralissima piazza Galimberti, che è il cuore della città si vedevano d’infilata la pianura a nord e lo snodo alpino verso sud (vi ricordo che il traforo del colle di Tenda è ancora chiuso al traffico e i locali, almeno a sentire le conversazioni da ristorante, non sono felicissimi).
A Cuneo ci si va per i cuneesi al rum, che sarà un luogo comune ma vi assicuro che sono una delle cose più buone a questo mondo; io li ho presi da Arione, perchè mi piaceva la vecchia insegna.

Rispetto alla mia ultima visita, via Roma ha subito un drastico restauro e direi restyling. Ora le facciate sono state riportate al loro splendore e caffè e ristoranti spiccano molto di più. Noi abbiamo pranzato allo “Zuavo”, dentro a un cortiletto, grazie al sempre benedetto Tripadvisor, perché i ristoranti che ricordavo, di un milione di anni fa, ovviamente non c’erano più, il caffè dove facevano le colazioni salate durante un orrido corso di “riqualificazione” del Ministero ( che aveva messo insieme il sud del Piemonte, cioè Cuneo Asti e Alessandria, dimenticando che per le altre due andare sino a Cuneo non era una passeggiata, e non lo è nemmeno adesso, se prendi i mezzi. Cioè devi andare a Torino e poi cambiare… in effetti anche in auto finisce che è più comodo quel giro lì piuttosto che scapicollarsi nella nebbia il tratto dell’Autostrada-che-non-c’è).
Quindi sì, il mio rapporto iniziale con Cuneo è stato di natura essenzialmente utilitaristica, poi ci sono finita in vacanza con mio marito, perché mi era piaciuta molto, e noi volevamo esplorare il Cuneese. L’albergo dove eravamo stati entrambe le volte, l’Albergo Ligure in via Savigliano – una parallela di via Roma- è ancora lì. E sempre nelle vicinanze vi consiglio di ammirare la facciata della vecchia sinagoga di Cuneo (tutte le informazioni qui ) che si trova proprio nella contrada Mondovì dove fu originariamente istuito il ghetto. Come molte sinagoghe piemontesi è ormai visitabile solo in particolari occasioni.

E poi, come in molte città di frontiera, in questo caso ligure piemontese, ci sono i portici, in via Roma ma non solo: un invito alla passeggiata e al flaner ( e flaneggiando di qua e di là si fanno km)
