Alpslover per il vostro Carnevale

(perché il mio lo passerò probabilmente lavorando)

Se ben ricordate, quando ero in Costa Azzurra per Capodanno, avevo fatto notare che tutti gli eventi pubblici erano stati cancellati, compresi i famosi fuochi d’artificio di Cannes e Nizza, con gran mugugnio delle autorità locali (soprattutto del sindaco di Cannes). Il 31 a Mentone pareva di essere in Libano o a Napoli e io mi ero goduta dal terrazzo del residence un’infinità di fuochi artificiali non so se pubblici o privati o addirittura “italiani” – a giudicare dalla direzione venivano dal porto. Contestualmente e con 250. 000 contagi al giorno anche le consuete manifestazioni per il carnevale venivano felicemente annullate. Venerdì scorso invece, con gran pompa e con evidente soddisfazione del sindaco Estrosi, sono partite le sfilate del Carnivale di Nizza, che si svolgono nei giardini nei pressi di piazza Massena e sulla Promenade du Paillon, e stravolgono il traffico di privati e mezzi pubblici in tutto il centro città (l’ultima volta che sono stata a Nizza in tempi ante Covid e con carnevale, i commenti dei locali che correvano di qua e di là erano simpatici ma irriferibili: insomma tutti vogliono i turisti e al tempo stesso non vogliono il caos in centro città). In ogni caso qui trovate tutte le indicazioni (mascherine e Green Pass obbligatorio). Il tema sono gli animali (c’è pure un King Kong di dodici metri) e il re del Carnevale sarà bruciato in piazza il 26 sera.

Domenica è iniziato il carnevale pure a Mentone (la Fête du Citron) che ha la consueta esposizione di agrumi nei giardini Biovès (a ingresso gratuito) e le sfilate dei carri sulla passeggiata a mare. Domenica la ville de Menton ha trasmesso una parte della sfilata sulla pagina Facebook e io mi sono intristita, non perché ero a leggere sotto il plaid e con il gatto, che è cosa buona giusta e sacrosanta (poi sono andata a vedere le vetrine con Luisa e ho fatto i miei chilometri di strada), ma proprio perché il carnevale solitamente mi intristisce. Lo so, sono una brutta persona misantropa, ma pure da bambina il mascheramento mi dava l’ansia da prestazione. Sarà che ai miei calvinisticissimi genitori pareva uno spreco di tempo e di risorse (ho avuto un solo costume in tutta la mia infanzia), sarà che farmi invitare alle (poche) feste dei miei amichetti mi faceva venire lo stress.

Anche a Mentone c’erano macchine altissime (un elefante), molte ballerine poco vestite ( e per fortuna la giornata era soleggiata) che si dimenavano con convinzione, ma in alcuni casi con scarsissimo senso del ritmo, e non molti agrumi (in un servizio di una radio locale si diceva che erano importati, perché il prezioso limone di Mentone, insomma, non si deve buttar via). Prezzi abbastanza popolari, 26€ per il posto in tribuna, 13 in piedi sulla strada. Questo il sito. E qui nessun carro viene bruciato alla fine. Le sculture di agrumi sono sempre molto complesse, quest’anno il tema è la musica e la danza, ed è interessante, più che il risultato finale, vedere tutto l’impegno che c’è dietro. Anche qui, tutti felicissimi, dimenticando per un attimo le beghe politiche che vedono il neo sindaco Yves Juhel (neo perché ci sono state elezioni supplettive dopo la morte di quello eletto nel 2020) denunciato per brogli da un’altra candidata. Sono settimane che volano stracci nella destra mentonnese, divertentissimo (quasi come come le elezioni che si terranno questa primavera nel natio Mandrognistan).

(foto ville de menton fb)

Giusto per fare un po’ di ricerca, o cazzeggio, se preferite, anche da noi i più noti Carnevali storici (in nord Italia, non me ne vogliano i fan del Carnevale di Putignano, ma non riuscirei ad andare sin là nemmeno volendo) di Viareggio e Venezia si svolgeranno ordinatamente (a Venezia senza le manifestazioni che maggiormente suscitano assembramenti – praticamente tutte).

Insomma un anticipo del “liberi tutti”, che in Francia è possibile perchè i contagi sono drasticamnte calati. A vedere domenica, nel parterre dove giocavano i bambini, gli unici che si divertono veramente, se non sono piccoli asociali come me, le mascherine erano una sparuta minoranza (sulle tribune no) e tutti erano appiccicati, anche se all’aria aperta, come prima, insomma. Avremo finito di soffrire? Che poi, io la mascherina me la terrò ancora a lungo, allergie oblige.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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