
Lo scorso anno, giorno più giorno meno, stavamo riposandoci sulle rive del lago d’Iseo, pronte per conoscere i Bobolini di Mont’isola (sono una colonia di gatti, ricordate?) e IO AVEVO GIà INIZIATO A PROGRAMMARE IL GRANDE PIANO DEL 2020. Avevo comperato la guida, avevo prenotato l’appuntamento per il passaporto e predisposto una serie di cose da fare sulla mia agenda bullet in vista di quello che doveva essere il premio per aver raggiunto la data fatidica dei sessanta: un viaggio per esplorare montagne extraeuropee. Nella fattispecie , in Canada.
Come è andata a finire, lo sapete tutti. Il passaporto è finito in un cassetto. E ora che destreggiamo con il giallo rosso arancione, fare progetti sembra un’utopia. E certo non credo che nel ’21 si potrà andare in giro come se niente fosse. Non si può nemmeno uscire dal proprio comune. Ho un amico che aveva ottenuto un contratto di lavoro eccellente in un’università cinese. Doveva partire agli inizi di marzo. Si era messo a studiare il cinese mandarino. Aveva fatto una carrettata di indagini cliniche, per avere il visto. E’ ancora qui. Aspetta che si riaprano le frontiere: il contratto ce l’ha ancora… speriamo.
La pagina bullet ce l’ho ancora, per programmare le escursioni, ormai tutte rigorosamente in regione (mi hanno regalato due deliziose guide escursionistiche della Valsesia e del Biellese e devo metterle a frutto – ho già scoperto che alcune escursioni le ho già fatte, andando come piace a me, a caso). Quindi questi primi articoli del 2021 saranno dedicati… a noi, cioè al Piemonte.
Due giorni fa, al telefono, Luisa mi diceva”Ti ricordi della casa di Bressanone? Scommetto che se telefoniamo adesso possiamo prenotarla: era il posto più rilassante in cui sia stata in vita mia” verissimo, tra l’altro. Sono stata entusiasticamente d’accordo. Già così, sembra un gigantesco atto di fede.