<<Questo>> per intenderci. Non che io voglia, ovviamente passare per una nostalgica di Stalin, e ce ne sono in giro, ma siccome, zona rossa qui significa che non puoi fare altro che passeggiare (con mascherina) o correre (senza) in zone che sembrano colpite da una crisi postatomica (vedi le foto di domenica sul mio profilo Instagram), rosico. Capita anche alle migliori.
In particolare, in questo periodo sarei (o meglio avrei dovuto essere) a Innsbruck, alla Alpinmesse, che come tutto è stata rimandata al prossimo anno. L’Alpinforum, che si teneva contestualmente invece no, ovviamente, è emigrato come tutto su Zoom, e mi hanno mandato l’invito (in questo momento sto ascoltando una questione sulla sicurezza e sul rapporto corde/ peso – è una dotta faccenda in tedesco e capisco a molto grandi linee ma stasera è in inglese e andrà tutto molto meglio . Ve lo racconto una prossima volta)
E comunque, Innsbruck mi manca (mi mancano anche molti altri posti fuori dall’Italia, ma Innsbruck mi manca particolarmente)

La foto che ho scelto, che è tratta dal sito ufficiale di Innsbruck e dalla sua pagina Facebook, mostra una delle cose che ami di più, la città che è a due passi dalla montagna, dai sentieri e anche dalle pareti se è il vostro trip. Ho visto Innsbruck in tutte le stagioni (mi mancano proprio i mercatini di Natale, ma non ci saranno nemmeno quelli da noi, forse lì sì, perché il conto dei contagi è più favorevole, ma tanto saremo tutti chiusi in casa da queste parti, e anche potendo, non credo che gli amici austrici sarebbero tanto contenti di vederci arrivare) e ogni volta c’era una scoperta, un sentiero che non avevo ancora percorso o una natura che si trasformava, il tutto essendo in un luogo che offriva molti altri vantaggi. In ogni caso, trovavo bellissimo il fitness walking lungo l’Inn, che nella parte centrale, quella che costeggia la Altstadt, è fiancheggiata da giardini che in questa stagione hanno uno splendido colore rossiccio.
e in primavera, tutto è di quel tenerissimo verde “che spacca la scorza” diceva una poesia di Salvatore Quasimodo (Specchio), che ho sempre associato alla montagna, veramente.
Verranno tempi migliori.