Per una come me che frequenta la val d’Aosta da quando era bambina non dovrebbero esserci, in valle dei segreti. Invece no. Anzi, man mano che ho approfondito la mia conoscenza mi sono resa conto che ci sono tantissimi luoghi che non conosco. E quindi che ci sono ancora tante possibilità di esplorazione.
Approfittando della vacanza di settembre, e del tempo meraviglioso di questi giorni, sono andata a cercare luoghi che non conoscevo ancora, o che non conoscevo più, come le cascate del Rutor, che avevo visto da bambina.
E ho scoperto un luogo meraviglioso, il plateau di St. Barthelemy, uno splendido terrazzo al sole affacciato sopra Nus, dalla cui frazione principale, Lignan, si ha una splendida vista sulla valle. A Lignan c’è anche l’Osservatorio astronomico (visita su prenotazione dal sito ), e per arrivarci c’è una “passeggiata astronomica” in cui i cartelloni spiegano il sistema solare – molto carina se siete con bambini, poi li portate nell’area giochi. La chiesa di St. Barthelemy è molto graziosa e ha anche un piccolo museo di arte sacra lignea. Io mi sono limitata a una camminata breve sino ad alcuni casolari sopra il paese (era un giorno di postumi strani, da cosa intestinale anche più strana), ma la signora Barbara dell’hotel Dolonne mi ha consigliato, un’altra volta, di preparare l’escursione al santuario della Madonna della Neve di Cuney da Porliod, avvertendomi che è lunga, ma che si viene ripagati dal luogo e dal panorama.
Una descrizione dell’Itinerario si trova anche sul sito della regione Lovevda che racconta anche la storia del luogo.
Tasso di assembramento a Lignan: solo cicale (anche alle cascate del Rutor in effetti non c’erano le folle)