Per chi come me lavora nella comunicazione e nella ricerca storica, gennaio è, veramente, un mese di superlavoro: soprattutto per il Giorno della Memoria organizziamo eventi, incontri, mostre e soprattutto dobbiamo divulgare quel che facciamo. Il che è precisamente quello che faccio come day job. E devo dire che a parte qualche sporadica escursione camminatoria ieri pomeriggio – io Tobia e Lulù – viaggio principalmente con la testa, o con i ricordi.
Non ricordo nemmeno più come mi sono avvicinata a Mentone. Se non che c’eravamo capitate io e mia madre, probabilmente dopo aver letto da qualche parte della Fête du Citron. Ho passato da bambina molti inverni a Sanremo ( Sanremo in inverno, Courmayeur in estate) camminando su e giù per l’entroterra. Mentone, che è a pochissimi chilometri dal confine, mantiene la sua aria tipicamente genovese pur essendo altrettanto tipicamente francese. E soprattutto si può camminare praticamente dal confine a Montecarlo lungo il mare prima e poi sul sentiero dei Doganieri, che gira lungo il cap Martin sino alla casa che le Corbusier si fece costruire proprio a picco sul mare ( il Cabanon). Il bello di Mentone sono le viuzze della città vecchia, le scalinate ripide che conducono al punto di osservazione migliore : il cimitero sul castello…e come sempre in Francia avresti voglia di restarci e fare un picnic ( la gente gioca a bocce al Père Lachaise, o almeno lo faceva…), comunque non fatelo, è vietato. Mentone è uno dei miei posti preferiti anche per andare al mare: acqua pulita, belle onde , ciottoli – se non che in effetti sono due anni che non metto più piede sulla costa , quale che sia , in estate. Chissà, magari ci tornerò. Fuori stagione, se posso: la Costa azzurra in estate è più o meno come Rimini, un delirio. E fa caldo. Due cose che se posso cerco di evitare. E ora, prima di dormire, deliziatevi con questi colori.
Complimenti per le foto! veramente belle!
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