Dulcis in fundo rispetto al periodo di Courmayeur, la flora.
Fiori sparsi: Lac Longuet, Lago d’Arpy ( i rododendri), Val Ferret per i gigli martagoni, ovviamente prima della frana finita su tutti i giornali e le tv, con qualche inesattezza ( subito corretta da La Stampa, per fortuna). Commentando dalle immagini, la frana più a valle si trova in una zona già interessata da smottamenti e di raccolta di neve. Poteva anche andare peggio, il che non è una consolazione, ma in un’Italia dove il dissesto idrogeologico è la norma, e l’incuria anche, si può dire che le varie amministrazioni del paese una certa attenzione c’è l’hanno messa. So ovviamente che non è colpa loro, ed eventuali responsabilità da ricercarsi esulano dagli scopi di questo blog turistico escursionistico umoristico, ma l’orrendo palazzone accanto alla funivia della Val Veni, a quale tipo di speculazione appartiene? Passandoci vicino si nota tutta la sua bruttezza e incongruenza, guardandolo dall’alto dalla strada della Val Veny fa ancora più impressione in negativo. Ho scoperto da uno dei gruppi Facebook di Courmayeur (Courmayeur nel bene e nel male) che parecchi residenti la pensano come me, il che per il foresto quale sono ( foresto si fa per dire, considerato che a Courmayeur ci vado dal 1965 anno Domini, quando il buco non era ancora in funzione – il buco essendo ovviamente il tunnel nelle parole del ragionier Salluard nostro padrone di casa), per un foresto quale sono dicevo è una soddisfazione. Peccato però che non significhi molto. Ho notato una gran attività edilizia in paese e dintorni, e considerando che il boom edilizio del passato ha già prodotto un numero più che sufficiente di mostri ( uno per tutti, il palazzone della farmacia di Verrand e non venitemi a dire che “tecnicamente ” non si trova a Courmayeur), e in anni recenti ne ha ancora prodotti come il il super mega hotel al Villair, la domanda che un po’ tutti ci ponevamo era, c’è n’era davvero bisogno – la metà degli alloggi in giro a luglio era chiusa. Spero, ora che è la settimana di ferragosto che la folla si accalchi. Ma basterà davvero? Anche vendere l’anima al diavolo cioè alla Maserati, è poi sufficiente? Necessario parrebbe di sì, pecunia non olet, ma gente se Courmayeur deve diventare come Cortina in estate o come Ischgl in inverno, direi che non basta . Bisogna darsi da fare. Per il primo, organizzare qualcosa di più di qualche conferenza della Fondazione, per la seconda, oltre alle bottiglie di Champagne a 300 € del Super G, ci vuole almeno Lady Gaga ( se non lei, Robbie Williams eJLo a Ischgl ci sono andati). Perché in giro ci sono di nuovo tanti bambini e ragazzi ( noi vecchi mi sa stiamo lasciando questo mondo- non io ovviamente).
Sono sempre interessata a leggere lo sguardo degli altri sul mio paese.
Il condominio al ponte del Verrand fa il paio con il condominio Brenta e con i condomini in circonvallazione ma, qs ultimi sono interventi più gravi, a mio vedere, del conodminio Pignataro, perchè costruiti in centro storico.
Il Brenta poi è sorto sulle demolite spoglie del vecchio Hotel Union che a sua volta era stato costruito sull’antico castello di Courmayeur.
Non siamo stati capaci di tutelare alcuni beni che meritavano ben altra sorte: le famose acque di Courmayeur ad esempio, ormai scomparse.
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Ha assolutamente ragione!
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