Scusa, neh, Aleardo, infine sei solo un poeta romantico minore, questo giochino gli inglesi lo fanno con Keats
Lo so manca la bandiera bianca che questa mattina Rosino era più che pronto a sventolare sulla specchiera Biedermaier che fu di mia suocera e prima di lei di qualcuno dei parenti Roggeri più titolati. Il morbo infuria davvero, ottocentomila malati la scorsa settimana, tra cui io. E questa è una buona vecchia vera influenza, non le malattie bronchiali virali parainfluenzali come quella che ho preso lo scorso anno ( due settimane di tosse raffreddore bronchite catarro antibiotici, che se fossi stata la Signora delle Camelie sarei schiattata ben prima di guarire al tiepido sole di Siviglia). Tra l’altro, il tiepido sole dovrebbe suggerirmi qualcosa. No , ripeto, questa è la buona influenza vecchia maniera, nel senso che prima mi è venuta la febbre, poi i dolori muscolari e alle ossa, e oggi, dopo tre giorni, gli annessi e connessi. Mia cugina, che l’ha avuta agli inizi di gennaio, tossisce ancora. Io detesto essere malata, e tenderei a farle in piedi, le influenze, come faceva mio padre, che ricordo benissimo durante gli anni dell'”asiatica”‘ antenata dell’ H1N1 o 3PO, aver fatto il diavolo a quattro per uscire come al solito. Tenderei a farle in piedi, dicevo, se non mi spiaggiassi quasi subito. Mio cugino Beniamino che tra due settimane correrà la Gran fondo di sci nordico con lo zio, ha fatto così, palestra piscina e Gressoney , e nel frattempo ha lasciato in casa qualche germe per buona misura e altri ne avrà sparsi per il mondo. Ma oltre ad avere il fisico bestiale ha anche molti ma molti meno anni di me… E poi a far troppo i gadani un po’ si rischia. E morire d’influenza , o per le sue complicazioni, succede anche adesso. E non per scatenare la diatriba, ma che mi sono vaccinata a fare? Così non mi resta altro che leggere e frenare la squadra di guastatori che si scatenano appena giro il capo. Bandiera bianca. Appunto