Ritorno alla base II – nemmeno una nuvola

Essere a Courma durante il week end risulta sempre divertente ( con buona pace dei membri del gruppo fb Courmayeur nel bene e nel male)  già sabato, su all'Elena – a proposito salita in scioltezza meno male se no cominciavo a preoccuparmi – la fauna in salita dopo le undici era già tutta un programma. Siamo saliti dalla mulattiera principale e scesi ad anello dall'altro sentiero sopra la cascata abbiamo incrociato : centri estivi, gente in superga , gente convinta, che correva, gente fin troppo convinta, che correva ansimando, bambini che strada facendo perdevano fiducia nei genitori e desiderio di tornare in montagna una volta raggiunta la pubertà, cani, infradito, mountainbikers che scendevano a tutta, o non scendevano saggiamente affatto. E non si menzionano gli automobilisti . Il sentiero alternativo in salita non lo farei nemmeno se avessi dieci anni di meno e volessi per forza darmi al masochismo; già in discesa obiettivamente, non è tra i miei preferiti e sospetto che sia così frequentato perché le persone sono confuse dalla collocazione dei cartelli. Oltretutto è più lungo. 

Domenica mattina che è il momento dello struscio, ero in paese. I miei sono andati a Messa a Nôtre Dame de la Guérison, io ho approfittato del fatto che erano dieci anni che non mettevo piede in san Pantaleone per andare a Messa lì, ancorché come sapete i miei rapporti con santa romana chiesa non sono dei più idilliaci. Ahimè don Mario il parroco ( don Cirillo si starà rivoltando nella tomba) ha fatto un'omelia talmente interessante che il mio vicino ha passato il tempo scorrendo fb al cellulare. Ora potremmo aprire un dibattito ma non è questa la sede. Dopo, mentre il vento cominciava a salire, ho fatto lo slalom tra i milanesi pensando alla Mina (" il problema di questo paese sono i milanesi" diceva in un'epoca in cui non esiteva  quasi il turismo di massa e nemmeno i vacanzieri del week end), ho guardato lo scavo del Majestic pensando al nome del can barbone della cugina di mio padre, perché loro andavano sempre lì, e ho fatto in giro alla Buona Stampa.

I padroni di cani meriterebbero un libro a parte. Ormai gli unici rumori che si sentivano erano i bambini ululanti e i cani azzuffanti. Nel primo caso è notorio che ormai solo la borghesia ricca produce prole, ma non sa/ non può/ non vuole educarla. Nel secondo, basterà credo il seguente esempio: in piazzetta della Brenva una signora trascinava un bulldog spiaggiato sui laterizi dicendo " dai non fare la stupida, tirati su". Alla fine l'ha presa in braccio con un grugnito .

Alla fine tornando a Dolonne sono passata a salutare la Mina e il ragionier Salluard, e questo spiega la foto sgranata con cui volgio renderle omaggio, a lei, a noi e al tempo che fu.

Informazioni su alpslover

camminatrice e scrittrice, insegnante e madre - di - gatto, moglie scoordinata e ricercatrice, vive nel profondo nord.
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