Ecco. Non è una novità straordinaria che quest’anno sia riuscita a coprire la Fiera di St. Orso. Non c’erano impegni di lavoro. Il tempo era decente (molto più ad Aosta, che era meravigliosamente sgombra dal nebbione) Nessuno mi aspettava – anche se i gatti diventano sempre più esigenti. Arrivando ho ascoltato il radiogiornale della Valle d’Aosta dove sia il cronista sia una giovane espositrice dicevano che la Fiera era molto più vivibile, c’era meno ressa, e in questo modo si poteva avere con il pubblico un rapporto migliore.
Bene. Ho parcheggiato alla Cogne come al solito. E non mi è parso che trovare parcheggio fosse più semplice del solito, ma fortunatamente un’auto è uscita proprio davanti a me e quindi ho avuto fortuna. Non c’era ressa: è vero, in altri anni in via di Porta Pretoria la massa era talmente compatta che non si poteva camminare , anche con il percorso obbligato. Invece si poteva camminare agevolmente ovunque, e ho potuto non avendo l’angoscia di un ritorno prefissato , girare tutto il centro il città, compreso il mercato delle specialità gastronomiche in piazza Plouves. C’erano nomi nuovi da scoprire, anche se in realtà alcune persone che ho intravisto dietro i banchi non erano sconosciute, appartenenti ad altre realtà. E poi lo stand da cui pavlovianamente ero attratta : Bonne Vallée (grazie alle signore della “ditta” che si sono messe in posa). Mentre la solita mamma con passeggino bambino super palloncino ingombrantissimo (lo so, chiamatemi Erode) chiedeva lumi sui biscotti, io mi sono avventata sui torcetti e sui biscotti di farina di castagne – che in assoluto sono i miei preferiti. In realtà avrei potuto comperarmi l’intero stand, e come sapete io non sono sponsorizzata da nessuno, quello che raccomando è true and tested – e mangiato, in questo caso. I prodotti si trovano presso l’azienda a Donnas, e in negozi selezionati in tutta la valle.
I miei altri acquisti non si discostano molto dalla tradizione: le ciotole di Gressoney, una cintura di cuoio di un laboratorio di Gressan e i fiori di legno . Stavolta però ho trovato in rue Croix de Ville un piccolo laboratorio che aveva mazzetti di stelle alpine e fiori colorati, piccoli, da vasetto. Bellissimi. Li porterò a mamma e papà, quando avrò il coraggio di andarci, e gli altri fiori colorati a Francesco. Sono passata in tutto il centro, compreso il Duomo, e ho fatto una lunga e piacevole camminata. In effetti ho trovato poche persone, nessun alpino allegro (ma la veillà era già passata) e un certo numero di turisti stranieri. Alla fine è stato bello, una giornata rilassante.