Dovevamo partire in tre, poi in due, poi alla fine sono andata da sola. Alla Foire , alla St.Ours. Approfittando dell’assemblea studentesca, ho preso ferie, ho nutrito la mia parte di #Family every day, come ogni brava moglie cattolica gli ho raccontato una gigantesca bugia bianca, e grazie alla Giulietta ( e a un colpo di lato b) alle 15,30 ero già parcheggiata dietro la stazione. Ho fatto, un po’ per caso , un itinerario più lungo, cioè sono partita dall’inizio, dall’arco di Augusto, mentre di solito, arrivando al pomeriggio, iniziavo circa a metà, alla Porta Pretoria. Così strada facendo mi sono vista la fiera – fiera: le macchine agricole, la piadina, il diavolo del torrone e l’indiano che suona il piffero ( non manca mai).
Sino alla Porta Pretoria il flusso era bi direzionale, perché via S.Anselmo è più larga. Il sito di AostaSera, il quotidiano online della Valle d’Aosta, stasera parlava trionfalisticamente di 161.000 presenze. Li avranno calcolati come i due milioni del Family day di Roma, ho paura. Impressionisticamente, anche nell’ultima parte del percorso , dopo piazza Chanoux, si cammi nava decentemente e ho potuto quasi sempre avvicinarmi agli espositori senza essere travolta da nessuno. Se si eccettuano le carrozzine. Allora, i bambini in carrozzina, lasciateli a casa, o metteteli in un marsupio, se proprio volete. Schiacciare i piedi alle gente con le ruote non fa bene a nessuno ( non è colpa dei bambini, ovvio, ma dei genitori bamba). La vera calca era in Piazza Chanoux e nel padiglione delle attività artigianali. Lì faceva davvero molto caldo. Alla fine, dato che mi ricordavo il vento gelido di cinque anni fa, mi sono coperta troppo. Alle cinque e mezza quando sono venuta via c’erano ancora dieci gradi e non sono scesi sotto i nove gradi sino a casa. Non un alito di vento. Il vin brûlée era fine a se stesso, e , per dire, alle quattro mezza città era già discretamente ciucca. Delle persone parlerò domani, però oggi mi sono proprio divertita ( stessa sensazione dell’Expo, far parte di qualcosa, quella civiltà della montagna che è anche un po’ mia). Sul sito Della Regione tutte le informazioni. Questo è il manifesto di quest’anno