Evviva, sono tornata – sia detto senza ironia. Perché, mentre gli scorsi anni ho fatto l’impossibile per restare connessa, quest’anno mi sono disconnessa, e armata di penna e taccuino, ho tutt’al più postato qualche foto sul mio profilo instagram, Questo.
Ho scritto parecchio, mentre l’uomo della mia vita zompettava la mattina per le strade di Innsbruck e dormiva di pomeriggio, e io ne approfittavo per tornare a Stams, salire a Axamer Lizum in un giorno particolarmente infelice, e correre di malga in malga verso Rum (è quello che i cartelli indicatori suggeriscono di fare, ma con la fascite – proposito è sempre lì – era tanto se facevo del nordic walking ” a termine”, ossia sino a quando iniziavo ad avere male ). Insomma sfruttavo le potenzialità escursionistiche del posto, che sono enormi, e con la macchina non devi nemmeno aspettare l’autobus, che passa, peraltro, e spesso.
Dopo sei giorni casa è ancora un accampamento di zingari, ma ci stiamo lavorando. Incredibile come le cose che ti porti dietro debbano poi essere lavate stirate riposte.
Ho fatto il bagno nell’Achensee.
Sono partita con il caldo torrido, ho preso freddo, ma non come lo scorso anno, e sono tornata col caldo, facendo la strada statale dal Brennero a Verona mentre sull’A 22 si dipanava un’unica coda. Ci ho messo un secolo, ma almeno ho viaggiato ad andatura costante godendomi un mucchio di paesaggi mentre l’uomo della mia vita come sempre dormiva