La luna sul tetto
Oggi sono andata a camminare in campagna. Dovrei dire in collina. Volevo andarci ieri, ma invece tutto è andato a rotoli. Per prima cosa, si è guastato l’ascensore, e così il mio martirio è rimasto bloccato in casa. Dovevamo andare a pranzo con amico numero uno e così invece abbiamo comperato tre pizze e ce le siamo mangiate a casa nostra, l’accampamento degli albanesi. A metà pizza telefona amico numero due, quello che talvolta il sabato ci snobba, dicendo vengo anch’io. Gli si è risposto, bene, però ti porti la tua pizza. D’altro canto, magari avrebbe potuto chiamare prima e io avrei preso la quarta pizza + dessert. Ma Francesco era convinto che fosse già giù con me. Mezza bottiglia di fuoco dell’Etna dopo aveva cambiato idea. I commensali sono stati rispediti ai rispettivi domicili ( uno a Varzi) a pomeriggio inoltrato. Così niente e io ho passato la serata leggendo i racconti horror di Howard (Urania). Oggi dopo aver reso presentabili due vetrate ( pulire forse è esagerato), mi sono fatta a piedi la salita di San Salvatore al tramonto, chiedendomi, non per la prima volta chi fosse il demente che ha costruito due palazzi di dieci piani sul crinale della collina. Poi ho comperato due libri anziché la mimosa, e ho passato la serata a litigare con mio marito ( sto diventando ripetitiva)