So già che due volte è poco (una reale e una virtuale, perché oggi è venerdì) per farne un can can, ma ho trovato un gruppo di persone con cui camminare. Il gruppo del sabato pomeriggio. Un gruppo intercambiabile per la verità, i cui membri fissi siamo io e la mia dietologa, che deve aver preso molto sul serio il mio dimagrimento (alle corte, mi sono già piantata, ma persevero). Sabato scorso siamo andate a Quargnento da una sua amica, che ci ha fatto fare un bel giro di un paio d’ore in mezzo alla campagna, tra stradine asfaltate e non, con tanto di sali su- scendi giù da una collinetta. Bello, anche se causa pollini a momenti morivo. E meno male che sabato scorso il tempo era così solatio che il mio martirio che correggeva compiti ha bofonchiato ” entro un’ ora piove”. Tutti abbiamo convenuto che fare la stessa strada quest’estate ci sarà da morire di caldo. Domani si torna sull’argine, invece, e c’è pure sua madre. Il mio martirio è molto contento, ma di smuoverlo non c’è verso, anche perché la scorsa settimana il suo ginocchio ha di nuovo smesso di funzionare. Stato gambe, ottimale, anche se alla fine avevo i piedi in fiamme – devo cambiare le calze, credo. Comunque neanche un filo di acido lattico. Passato l’effetto endorfinico, però, mercoledì ero un’ameba.
La mia santa figlia pelosa ormai spulciata, e anche casa è, spero, libera da parassiti indesiderati, ora ha il raffreddore e ti starnutisce addosso senza nessun ritegno. In teoria sta prendendo antibiotici da una settimana, in pratica credo che riesca anche a sputare la polvere di antibiotico dal suo cibo. E continua a voler uscire a guardare i dannati piccioni anche se io che vado sempre in bicicletta, la mattina gelo.