In questa settimana di decessi eccellenti (o tremendi) mi preme annunciare un’altra piccola e penosa dipartita , quella della rivista Alp . Una piccola perdita , che spero per lo staff non si traduca in una riduzione di posti di lavoro ; ma è pur sempre un impoverimento culturale in un panorama , quello dell’ editoria di montagna, che non è in grandissima salute. Difficile che qualcun altro possa sostituirla – il mercato offre, oltre alla rivista del CAI, i Meridiani Montagna di Marco A. Ferrari , la versione italiana di Vertical, ma quanti la leggono ? , Roccia, stesso discorso . E poi? Va detto che negli ultimi tempi aveva perso un po’ la bussola , il suo vero orizzonte – lo aveva perso dalla fine della conduzione di Linda Cottino , a voler essere proprio sincera . Ma stiamo parlando di una tradizione iniziata negli anni ‘ 80, che fa parte della mia storia lavorativa, che mi ha insegnato a uscire dai confini angusti della mia esperienza valdostana . Sul sito (cliccate il blogroll) c’ è il commiato del direttore .
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