Zero pecore.
Eh sì, non tutti i filmoni sono uguali, ma anche Q T per il suo Django Unchained una sforbiciati a qua e là poteva anche darla. Certo, si tratta però di un peccato assolutamente veniale, dovuto probabilmente al troppo entusiasmo e amore per Leone, Corbucci e tutti gli altri specialisti degli spaghetti western. E questo è uno spaghetti western, che affastella molti degli stereotipi del genere ( vendetta, sangue, spari, cavalli e paesaggi mozzafiato) e aggiunge di suo il tema nuovo della schiavitù, con buona pace di quelli che si sono offesi se nel film i negri si chiamano negri, come nel 1858, giustamente. In più c’ è una robusta dose di umorismo tarantiniano, vedi l’ intero episodio del Ku Klux Klan i cui membri non riescono a vedere attraverso la maschera e se la prendono pure con uno di loro la cui moglie le ha cucite.
Sceneggiatura di ferro, attori al top ( perfetti i due protagonisti Christopher Waltz e Jamie Foxx, e Di Caprio, ma c’ è a fare particine tutto un mondo tarantiniano e pure Franco Nero), ritmo sostenuto ( zero pecore per quasi tre ore di film): insomma uno dei suoi migliori. C’ è pure lui, Q.T., e si è inquartato non poco dall’ultima volta. Troppi spaghetti?