Vedendo questo film ho fatto fatica a riconoscere l’autore di Ultimo tango e di novecento . Per un puro caso conosco bene il libro di Ammaniti da cui il film è tratto, che è anche l’ unico dell’ autore che ho letto. Ma dopo aver visto i due film che Salvatores ha tratto dalle sue opere, con ben maggiore potenza e furia, non sembra lo stesso scrittore. Il finale soprattutto nel romanzo è tutt’ altro che morbido e pacificato. Dalla rabbia degli esordi, Bertolucci si è trasformato in un pasticcere sabaudo ( questa l’ ho rubata a mio marito). Carino, certo. Ma quando mai avremmo detto una cosa del genere di un autore ben altrimenti rappresentativo del nostro cinema? Invecchiare, si invecchia tutti: resta da vedere come.
Pur sempre, tre pecore ( ha dormito mentre lei vomitava nel bagno e poi nel vaso da fiori tra i vestiti della contessa)
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Il film non l’ho visto e penso che non lo vedrò. E’ altresì possibile che la vena creativa di un autore possa esaurirsi così semplicemente perchè è giusto così. Non me ne cruccio più di tanto, consapevole del fatto che Bernardo nella storia del cinema c’è da un pezzo.
Fabrizio
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Caro Fabrizio, grazie , hai ragione su tutto
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