Prima di essere risucchiata nella triste realtà della scuola, ritorniamo ad un piovoso pomeriggio di metà agosto (certo che se domani piovesse un po’ non sarebbe male), quando presi da varia disperazione siamo patiti per la Baviera, che da Innsbruck è veramente un tiro di schioppo, armati di navigatore per andare a Neuschwanstein. Allora, il navigatore non lo porta (non lo sapevo, ma il comune è quello di Hohenschwangau), così andiamo a Füssen, e mi fa fare una strada abbastanza singolare (al ritorno, semplicemente seguendo il buonsenso, ci abbiamo messo di meno). Anche lì…ok, devo smettere di usare il navigatore. Füssen non è male, ma niente rispetto ad altri posti della Baviera come Lindau, sul lago di Costanza, che è meravigliosa. In ogni caso abbiamo fatto un giro per il centro (che è pedonale), perché era l’ora di pranzo – siamo gente di mezza età, non è che ci svegliamo all’alba – e abbiamo pranzato. Chissà per quale ragione, visto che c’era gente ma non una folla strabocchevole, in tre ristoranti volevano farci mangiare fuori. E non faceva poi così caldo. L’unico posto che non ci ha fatto problemi era un ristorante dal nome italiano, ma i proprietari secondo me erano armeni, turchi, greci, tutto, ma non italiani. Si mangiava decentemente, però. La folla vera era ai castelli, che sono in effetti uno di fronte all’altro, Hohenschwangau più in basso, ma ha una vista sul lago molto migliore, e Neuschwanstein, più in alto nella foresta (in realtà siamo stati li lì per lasciar perdere tutto per andare al mercatino dell’artigianato giù in paese). Dal parcheggio più in alto, secondo il parcheggiatore ci voleva una mezz’oretta a salire. I cartelli su dicevano 40 minuti a scendere e noi ci abbiamo messo un’ora di buon passo (ma a salire abbiamo preso il bus navetta). Dalla fermata al castello c’è un buon quarto d’ora di strada, oppure si può salire al ponte panoramico. La folla, devo dire, si è divisa equamente, nel senso che c’era una montagna di gente in entrambi i posti, e di tutte le nazionalità, con una netta prevalenza di italiani e giapponesi, e questa, devo dire, è stata una delle volte in cui ho cercato di non sembrare italiana (Vienna è stata l’altra), perché non puoi fare una visita individuale, ma solo le visite guidate e non si può fotografare. Se Hohenschwangau è un onesto castello ottocentesco, Neuschwanstein è veramente il castello della Bella Addormentata e forse Ludwig, che era un omosessuale pieno di sensi di colpa, pensava di essere la Bella Addormentata. Se fuori è già vagamente camp, dentro basta fermarsi alla grotta di Lohengrin… Però a me i bavaresi continuano a stare simpatici: chiunque in grado di accettare senza batter ciglio dei castelli così, senza contare Bayreuth deve avere un senso della vita molto alto ( e un senso del ridicolo molto basso, anche).
Siamo a settembre, sono già andata una volta a prendermi l’acqua sul lago Maggiore, ma questo un’altra volta
Archivi
La nuvola dei Tag
La nuvola della categorie
#postserio #viaggimentali allenamento alpinisti altro attualità camminare camminare in città cazzeggio cinema Courmayeur escursioni gatti giù dai monti via nel mondo inmontagnadognicosto Laghi Mandrognistan mariti me media memoria meteo montagna neve Piemonte politica turismo Uncategorized Val d'Aosta viaggiMeta
-
Unisciti a 679 altri iscritti
Seguici
Il mio feed
creative commons
Instagram
Follow me su Feedspot