“…[…]il termine “liberazione” ha un ben preciso significato “attivo”, ed esprime non tanto la raccolta d’ un non immeritato frutto, quanto piuttosto la combattuta e cruenta conquista d’un obiettivo militare e politico. […] Dietro questa vittoria c’eran file di morti che non tornano più, c’eran mesi e mesi d’una “naja” di nuovo tipo, ma sempre “naja”, c’era un’infinità di rinunce e di fatiche tremende, di azioni disperate e di pene; ma c’era soprattutto lo spirito dei veri partigiani…”
Dante Livio Bianco, Guerra Partigiana, Torino, Einaudi, 1954, pag.144
Dante Livio Bianco, nato nel 1908, scomparso nel 1953 in un incidente alpinistico, avvocato, comandante delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà nella zona di Cuneo.
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