Quando siamo stati a Berlino per la prima volta, il muro era letteralmente appena caduto, tanto è vero che sulla mia libreria, in un barattolo di marmellata c’è ancora un pezzo di calcestruzzo e un etichetta incollata scritta da mio marito. Der Mauer. Un vero pezzo di muro, raccolto da lui per strada, dalle parti di quella che adesso è Leipziger Platz, alla fine di una lunga passeggiata da Alexanderplatz lungo tutto l’Unten den Linden (allora camminavamo tutti). Avevamo fatto in tempo a vedere la porta di Brandeburgo – o meglio brandelli di muro davanti alla porta . Che era dietro al muro.
Adesso il muro è storia. Non solo ci sono diversi luoghi che raccontano la storia del muro e della vita col Muro, in particolare in Bernauer strasse, dove è stato conservato un km e mezzo di muro da entrambe le parti, con la zona della morte (i locali non amano l’espressione “terra di nessuno”). Nei pressi c’è anche una delle stazioni fantasma della metropolitana, perché il muro non solo era sopra ma anche sotto. L’unica che aveva continuato a funzionare era quella di Friederichstrasse. Adesso ovviamente sono state riaperte e mentre funzionano regolarmente sono diventate anche luoghi di memoria.




Il muro è anche un museo a cielo aperto. Non solo perché racconta una parte considerevole della storia della città, ma perché è coperto da graffiti e murales che sono essi stessi una parte di storia a partire dal famoso Bacio tra Breznev e Honeker – non il migliore o il più interessante di quelli che si trovano lungo la Sprea, nella parte orientale della città (si raggiungono facilmente dalla fermata della metropolitana di Warschauer Platz, se si riesce a sopravvivere all’attraversamento berlinese del corso- ho notato che l’atteggiamento di auto pedoni e ciclisti è, come dire, molto italiano, tutti passano dappertutto. L’energica signora turca che guidava quel pomeriggio il nostro pullman li odiava proprio i ciclisti, tanto che l’ho capito persino io con il mio tedesco che non si schioda dall’A2). Se poi passate accanto al famoso Checkpoint Charlie, ed è quasi impossibile non notarlo, capirete anche perché molti berlinesi, dei due lati della città- che per alcuni aspetti sono diversi davvero, odiano anche quello.
